Londra cede un altro pezzo d'Impero: le Chagos passano a Mauritius

Uno squadrone di bombardieri B-52 sulla pista della base di Diego Garcia - Ansa La svolta è storica. Dopo anni di negoziati, è stata raggiunta un’intesa sul conteso status delle isole Chagos, un minuscolo arcipelago nell’Oceano Indiano. A governarle non sarà più il Regno Unito, che le amministra dal 1965, ma Mauritius, il Paese che per anni ne ha rivendicato la sovranità. L’accordo, certo, è una resa dei conti dal retrogusto post-coloniale. (Avvenire)

La notizia riportata su altre testate

Si tratta un gesto storico, anche perché Londra, accusata di deportazioni degli autoctoni e di aver ignorato i diritti umani e le sentenze dei tribunali internazionali, sinora non aveva voluto mo… (la Repubblica)

Dopo quasi due anni di intensi negoziati, il Regno Uniti e la Repubblica di Mauritius hanno finalmente trovato un accordo politico storico sulla sovranità dell’arcipelago delle isole Chagos. Africa ExPress (Africa Express)

Chiunque abbia mai condotto un negoziato sa che il modo più semplice per ottenere ciò che si vuole consiste nell’offrire alla controparte qualcosa di cui si può fare a meno. La regola è stata applicata magistralmente dal governo britannico, che giovedì ha ceduto il controllo delle Isole Chagos a Mauritius (Il Sole 24 ORE)

Regno Unito, Londra riconosce la sovranità di Mauritius sulle Isole Chagos

Il Regno Unito ha messo fine a una disputa pluridecennale con le Mauritius sull'arcipelago delle Chagos, nell'Oceano Indiano. Un “accordo storico” o una “giornata indimenticabile” nelle dichiarazioni dei due governi, con la sovranità delle Mauritius sulle isole, ma con la sovranità del Regno Unito sulla base militare (in comune con gli Stati Uniti) dell'isola principale di Diego Garcia (L'HuffPost)

L'ufficio del presidente Prithvirajsing Roopun ha annunciato che il Parlamento verrà sciolto immediatamente e che i candidati dovranno essere nominati entro il 22 ottobre e che il 10 novembre si voterà. (Il Messaggero Veneto)

E' quanto si legge in un comunicato del Foreign Office, in cui si parla di «accordo storico». (ilmessaggero.it)