Capitale della Cultura a Pordenone, Suraci (Azione): "Pesanti dubbi etici ed un chiaro conflitto d'interesse. Reggio meritava di vincere"

“Pesanti dubbi etici, chiara inopportunità ed un conflitto d’interesse grande come una casa. La procedura per l’assegnazione del titolo di Capitale della Cultura assume le tinte fosche di un accordone tutto interno a Fratelli d’Italia. La città prescelta, Pordenone, governata dallo stesso partito del Ministro della Cultura, con un sindaco, oggi europarlamentare, addirittura fratello di un Ministro, con un facente funzioni del medesimo partito. (Il Dispaccio)
Se ne è parlato anche su altri giornali
In particolare, oltre a revisori dei conti e Probiviri, sono stati rinnovati il Consiglio generale e l’Ufficio di presidenza. Giornata di votazioni alla Società Filologica Friulana. (Il Friuli)
Dopo il sindaco di Benevento, Clemente Mastella, deluso per la sconfitta di Pompei, arrivano polemiche anche da Reggio Calabria. (PordenoneToday)
"Capisco che presentare un dossier e fare molta fatica è pesante per chi non viene nominato però - sostiene Parigi - e lo dico senza polemica, la giuria giudica i progetti presentati e non il patrimonio artistico di una città". (PordenoneToday)

Anche se l'attacco - durissimo - era arrivato con il mirino puntato su di una - e una sola - parte politica, la difesa questa volta è bipartisan. La vittoria e la conquista del titolo di capitale italiana della cultura 2027 sono di tutti. (ilgazzettino.it)
Savona. In verità alcune perplessità le avevo già manifestate all'inizio del percorso quando avevo letto il progetto e avevo evidenziato la confusione che era stata fatta in tema di sostenibilità, relegata a quella ambientale dimenticandosi di quella sociale ed economica: credo che, successivamente, sia stato fatto un veloce ripasso sull'Agenda 2030, i suoi 17 Obiettivi e 169 Target ma, purtroppo, l'impianto è stato modificato di poco". (IVG.it)
Discorso chiuso. Che poi, come affermano i detrattori, il buon Falcomatà sia stato un apprendista stregone, che il dossier presentato a sostegno della candidatura reggina fosse deficitario in più parti, soprattutto in quelle riguardanti le coperture finanziarie, che lo staff burocratico di Palazzo San Giorgio abbia rispettato la sua tradizione non esaltante, sarà pur tutto vero: ma c’è da ritenere che anche altre candidature non fossero prive di ingenuità e pressappochismi”. (StrettoWeb)