FI frena sul tetto ai compensi dei manager, 'serve riflessione'
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"Non siamo felicissimi del tetto agli stipendi dei manager pubblici, lo dico con chiarezza. In questi anni, proprio a causa del tetto, molti manager hanno lasciato la pubblica amministrazione per le aziende private. La P.A. ha già subito un notevole depauperamento di risorse umane, non può vedere un ulteriore spostamento di figure apicali verso il settore privato. Serve una riflessione". Così a Radio Anch'Io il senatore e capogruppo di Forza Italia in Commissione Bilancio, Dario Damiani, parlando della norma prevista nella manovra. (Corriere Delle Alpi)
Su altri giornali
Dimenticate le roboanti affermazioni, molto di moda dalle parti di Palazzo Vidoni dal d.lgs 80/2021 in poi, sulla “necessità di potenziare la pubblica amministrazone”, di “ringiovanire l’età meda troppo avanzata dei dipendenti”, di “acquisire nuove competenze”. (- Le Autonomie)
Giancarlo Giorgetti lo aveva anticipato: “tutti dovranno fare sacrifici”. E ai suoi colleghi del governo aveva chiesto di portargli l’elenco delle spese da tagliare nei rispettivi ministeri. (InvestireOggi.it)
Tagliare di un terzo il tetto massimo delle retribuzioni dei dirigenti pubblici indica che questa amministrazione non sa che farsene delle professionalità. (il Giornale)
Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha delineato i principali assi di intervento, durante un incontro della Lega, offrendo un quadro delle decisioni che caratterizzeranno il prossimo anno economico. (QuiFinanza)
Uno degli argomenti a tenere banco in questi giorni è il tetto sugli stipendi dei top manager, che inizialmente sembrava interessare ogni ambito lavorativo, ma invece sembra pendere verso specifici settori lavorativi. (Ability Channel)
Le retribuzioni verrebbero allineate a quelle del capo del governo, scendendo da 240mila a 160mila euro lordi l’anno. Saranno inclusi i dirigenti della P. (Il Fatto Quotidiano)