Iran, issata una bandiera nera per la morte di Nasrallah
Iran, issata una bandiera nera per la morte di Nasrallah 29 settembre 2024 Issata una bandiera nera, in segno di lutto, in cima al santuario dell'Imam Reza a Mashhad, in Iran, per la morte del leader di Hezbollah Hassan Nasrallah nell'attacco aereo israeliano a Beirut. Hezbollah ha giurato di “continuare la guerra santa contro il nemico e a sostegno della Palestina”. (Il Sole 24 ORE)
Ne parlano anche altre fonti
BEIRUT — Spiazzato dalla campagna di guerra contro gli alleati regionali, che adesso si allarga anche allo Yemen, l’Iran si trova di fronte a un dilemma strategico: rispondere direttamente a Israele per preservare la capacità di deterrenza rischiando però un conflitto regionale o scegliere la via diplomatica, negoziando una risposta su scala minore, delegata ai suoi proxies, per non mettere a rep… (la Repubblica)
Ogni volta che Israele mette a segno l'eliminazione di uno degli uomini forti di quello che in Iran chiamano "asse della resistenza", dall'uccisione del capo politico di Hamas, Ismail Haniyeh, avvenuta in modo clamoroso proprio in un palazzo di Teheran, ai recenti attacchi con l'esplosivo nascosto nei walkie-talkie e nei cercapersone usati dai miliziani di Hazebollah, fino all'uccisione del leader dell'organizzazione sciita libanese Hassan Nasrallah, i leader iraniani promettono una feroce ritorsione, ripetono che lo Stato ebraico pagherà duramente. (ilmessaggero.it)
La Guida suprema iraniana, Ali Khamenei, ha chiamato a raccolta «tutti i musulmani», affermando che è un loro «dovere» schierarsi con Hezbollah contro Israele dopo l'uccisione del loro leader Hassan Nasrallah (ilmessaggero.it)
Tra i video dei festeggiamenti che girano sui social, questo è il più condiviso perché c’è tutto: la felicità per l’uccisione del leader di Hezbollah, Hassan Nasrallah, le leggi della dittatura infrante, giovani donne e uomini contro il regime. (Corriere della Sera)
Il movimento sciita libanese Hezbollah, nell'arco di pochi mesi, ha visto l'uccisione per mano di Israele del suo leader Hassan Nasrallah dopo 32 anni di indiscusso controllo e di Fuad Shukr, uno dei comandanti più influenti del gruppo. (Today.it)
Buono solo nella repressione del crescente dissenso interno, ma dalle capacità militari ormai scarse. E così, dopo l’uccisione di Nasrallah la strada intrapresa degli ayatollah è oggi quella della condanna a parole. (QUOTIDIANO NAZIONALE)