Petromonarchie nel panico per i riflessi dell’attacco all’Iran. Netanyahu frena

Azzardare previsioni sarebbe a dir poco imprudente, l’attacco israeliano all’Iran potrebbe scattare nelle prossime ore. Eppure, non è passato inosservato che sono passate quasi due settimane da quando l’Iran ha lanciato 181 missili balistici contro Israele – per vendicare l’assassinio di due importanti alleati nella regione: il capo di Hamas, Ismail Haniyeh, e il leader di Hezbollah, Hassan Nasrallah – e Israele non ha ancora fatto decollare i suoi cacciabombardieri verso Teheran (il manifesto)

La notizia riportata su altri media

Gas Naturale, invece, ai minimi relativi. (FX Empire Italy)

Tre fattori spiegano questa calma. Primo, il mercato è ben rifornito con un ampio margine di riserva. (Inside Over)

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Petrolio, crollano prezzi dopo annuncio Israele su obiettivi in Iran

Il greggio Brent, il benchmark internazionale, è stato scambiato a meno di $74 al barile martedì.Un’inversione di rotta rispetto all’inizio della settimana quando i timori che la crescente ostilità tra Israele e Iran avrebbe interrotto i flussi di petrolio dal Medio Oriente avevano fatto salire i prezzi del Brent fino a 80 dollari al barile. (Agenzia askanews)

Il calo del 3% dei prezzi del petrolio nei mercati asiatici di martedì riflette un’importante svolta geopolitica e una revisione delle prospettive economiche globali. L’allentamento delle tensioni tra Israele e Iran, con la notizia che Tel Aviv non colpirà obiettivi petroliferi iraniani, ha contribuito a ridurre i timori di interruzioni delle forniture di greggio dal Medio Oriente, una delle regioni più strategiche per il mercato energetico mondiale. (Notizie Geopolitiche)

Il mercato mondiale del petrolio si sta dirigendo verso un consistente surplus nel nuovo anno. Lo ha affermato l’Agenzia internazionale per l’energia, rassicurando i mercati sul fatto che l’agenzia è pronta ad agire, se necessario, per coprire qualsiasi interruzione dell’approvvigionamento da parte dell’Iran. (Energia Oltre)