Processo Askatasuna, l’attivista No Tav Lauriola: “Un anno e mezzo di stupidaggini”
Articolo Precedente
Articolo Successivo
Cade l'associazione a delinquere. L'avvocato Novaro: "Porteremo in tribunale chi ci ha attaccato" Condanne per reati minori ma cade l’associazione a delinquere “perché il fatto non sussiste”. È la decisione arrivata oggi a Torino nel processo di primo grado che vede imputati 28 attivisti del centro sociale Askatasuna: a 16 di loro veniva contestata l’associazione a delinquere. “Abbiamo sentito un anno e mezzo nelle aule di Tribunale molte stupidaggini. (lapresse.it)
Ne parlano anche altre testate
Per i giudici del tribunale di Torino il “sistema Askatasuna” non esiste nei termini di un’associazione a delinquere quindi organizzata con ruoli e gerarchie, capi e gregari, ma come un collettivo di persone che commette singoli reati utilizzando la violenza. (La Stampa)
All'uscita dal Palazzo di Giustizia di Torino sono stati accolti dai loro compagni con lunghi applausi e slogan gli attivisti dell'Askatasuna assolti dall'accusa di associazione a delinquere, che erano imputati per una quindicina di azioni contro i cantieri del Tav in Valsusa e durante manifestazioni a Torino avvenute fra il 2019 e il 2021. (Tiscali Notizie)
Askatasuna non è un’associazione per delinquere e nessun gruppo eversivo ha operato al suo interno. Di più, anche molti reati specifici sono stati esclusi e i risarcimenti milionari richiesti da presidenza del Consiglio e vari ministeri sono stati disattesi. (Il Manifesto)
Il pm aveva chiesto un totale di 88 anni di carcere per reati che andavano dalla rapina all'estorsione e alla violenza a pubblico ufficiale. (il Giornale)
Il prossimo 10 aprile il giudice Carla Pastorini deciderà se rinviare a giudizio o prosciogliere i cinque medici dell’ospedale di Lavagna imputati per la morte di Camilla Canepa. La studentessa di 18 anni di Sestri Levante era morta a giugno 2021 all’ospedale San Martino di Genova dopo essere stata vaccinata con Astrazeneca durante un open day. (Il Giornale d'Italia)
In attesa di conoscere la decisione del giudice sul rinvio a giudizio dei 5 medici dell'ospedale di Lavagna, accusati di omicidio colposo per la morte di Camilla Canepa avvenuta dopo il vaccino anti Covid Astrazeneca, l'avvocato Jacopo Macrì, che assiste i parenti della ragazza, chiede giustizia: "Camilla si poteva salvare. (Il Giornale d'Italia)