La capsula SpaceX si è agganciata alla Stazione Spaziale

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Dopo aver viaggiato per più di un giorno nell'orbita terrestre, l'astronauta della NASA Nick Hague e il cosmonauta Alexander Gorbunov sono arrivati alla Stazione Spaziale Internazionale (ISS) come previsto. La navicella si è agganciata domenica sera alla ISS a circa 400 chilometri sopra la Terra. Lo spettacolo della capsula SpaceX che «inseguiva» la ISS è stato osservato a occhio nudo anche dai cieli del nord Italia (Corriere TV)

Ne parlano anche altre fonti

La Crew-9 Dragon di SpaceX, nelle scorse ore, ha completato l’attracco con la Stazione Spaziale Internazionale. La missione “Crew-9”, prevede la presenza a bordo dell'astronauta della Nasa, Nick Hague, e del cosmonauta di Roscosmos, Aleksandr Gorbunov. (Sky Tg24 )

L’esplorazione spaziale è una sfida complessa, dove ogni missione comporta rischi e incertezze. Le missioni verso la Stazione Spaziale Internazionale (ISS), richiedono una pianificazione meticolosa e una tecnologia all’avanguardia. (CUENEWS | Space)

Ora SpaceX vuole capire perché. (DDay.it)

Space X ha infatti lanciato la missione Crew-9, che si spera rappresenti la fine di questo "incubo spaziale" che somiglia quasi ad un blockbuster hollywoodiano. Finalmente c'è per gli astronauti della Nasa Suni Williams e Butch Wilmore, rimasti bloccati sulla Stazione Spaziale Internazionale (ISS) da oltre 100 giorni a causa dei problemi della navetta Starliner di Boeing, la possibilità di tornare sulla Terra (il Giornale)

Al momento non sono chiare le ragioni all’origine del problema del Falcon 9, ma i tecnici di SpaceX ritengono che riguardino l’accensione di un motore che avrebbe dovuto deorbitare lo stadio del razzo mezz’ora dopo il rilascio in orbita della navetta Crew Dragon, con a bordo gli astronauti Nick Hague e Aleksandr Gorbunov. (MeteoWeb)

Lo stop è stato deciso in seguito al rientro anomalo del secondo stadio del razzo, usato giorni fa per mettere in orbita la capsula “Freedom”, con dentro due astronauti diretti alla Stazione Spaziale. Una volta scarico, il secondo stadio si è staccato e ha iniziato le normali manovre per il recupero nell’Oceano Pacifico, ma invece di atterrare sulla piattaforma mobile, come accade solitamente, è finito per inabissarsi in un’area distante da quella designata. (Global Science)