Influencer pro Isis scoperta a Bologna: su TikTok reclutava giovani per la jihad: 5 arresti, lei ha 22 anni

La Jihad, la guerra santa contro gli infedeli «da sgozzare», la necessità di raddrizzare i piccoli musulmani che crescono in Paesi di «miscredenti», come l'Italia: una missione totalizzante, abbracciata in modo cieco, senza sé e senza ma, pur con qualche timore ma comunque nella consapevolezza di non poter più star fermi davanti alle ingiustizie subite dai fedeli, come il popolo palestinese di Gaza (ilmessaggero.it)

Se ne è parlato anche su altri media

Davanti al gip, Andrea Salvatore Romito, domani sarà subito chiamata a rispondere la giovane di 22 anni di origini pakistane ma residente a Bologna, ritenuta al vertice della formazione terroristica. (Corriere della Sera)

I video del prima e dopo la "cura" Islam e un libro per avvicinare i più piccoli ai precetti dell'integralismo. Cosa c'è da sapere sull'inchiesta, incluso il quinto indagato (e ricercato) ora in Etiopia (Open)

È in programma oggi l’interrogatorio di garanzia della 18enne spoletina accusata, con una coetanea di Bologna, di aver fondato un’associazione terroristica denominata “Da Wa Italia“, in arabo “La Chiamata“, a sostegno di Al Qaeda e dell’Isis. (LA NAZIONE)

La jihad guidata dalle ragazze: "Arriverà il nostro momento". Ma oggi saranno davanti al giudice

– La presunta leader dell’associazione con finalità di terrorismo e istigazione a delinquere smantellata ieri dal blitz dei carabinieri del Ros coordinati dalla Dda, una bolognese di origini pakistane di 22 anni, aveva le idee chiare sulla propria attività di proselitismo per la causa jihadista via web, così come sull’illegalità della cosa. (il Resto del Carlino)

Lo ricordiamo, l’arresto è stato convalidato a seguito di una complessa indagine condotta dalla Procura emiliana sotto il coordinamento della Procura nazionale antimafia e antiterrorismo, con l'accusa di far parte a vario titolo di un'associazione terroristica dedita alla propaganda pro "Al Qaeda" e "Stato Islamico", guidata da una ragazza pachistana residente a Bologna (Il Goriziano)

"L’adesione al credo ideologico jihadista" era "frutto di un attento e meditato percorso di avvicinamento" e non di "un’estemporanea opzione fideistica". Non ha dubbi il gip Andrea Salvatore Romito, che nell’ordinanza ha accolto le richieste dei pm Morena Plazzi e Stefano Dambruoso e ha disposto il carcere per un gruppo di cinque ragazzi under 30 dedito al proselitismo e alla propaganda del terrorismo di matrice islamica e che inneggiava al martirio e alla guerra santa. (il Resto del Carlino)