È l'epica libertaria la sorpresa di Venezia
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Ieri è stata la giornata più politica di questa edizione della Mostra del cinema di Venezia. George Clooney, fuori concorso con Wolfs, ha parlato del ritiro di Joe Biden dalla competizione elettorale negli USA. Fu proprio Clooney, in luglio, a chiedere un sacrificio a Biden dalle colonne del New York Times. L'attore ha lodato la generosità del presidente uscente, paragonandolo a George Washington. Nessun cenno a Donald Trump né alla subentrata Kamala Harris (il Giornale)
Ne parlano anche altre testate
Proprio come aveva annunciato il Direttore Artistico Alberto Barbera, in questa 81esima Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica - La Biennale di Venezia, di cui Radio Italia solomusicaitaliana è radio ufficiale, sono presenti diversi film con un minutaggio superiore alla media: "The Brutalist" di Brady Corbet, è uno di questi. (Radio Italia)
Cresce sempre più alta l’onda che ogni anno investe un film e lo trasforma in overnight cult. A Venezia 81 è già un caso, con caccia al biglietto, The Brutalist di Brady Corbet, 215 minuti di intensità. (Elle)
Brady Corbet è riuscito a fare una cosa rara: un grande film in cui l’architettura è al centro e come protagonista c’è un architetto, interpretato da Adrien Brody, una figura ispirata a Breuer, Kahn e Rudolph. (Domus IT)
CARRARA – Carrara va a Venezia e ci va sulle ali del suo bianco marmo apuano. Non solo Brad Pitt e George Clooney o Tim Burton e Monica Bellucci o ancora Peter Weir ed Ethan Hawke: c’è un film al Festival cinematografico di Venezia che ha già conquistato parte della critica. (La Voce Apuana)
Se in questi giorni avete seguito la discussione sulla Mostra del Cinema di Venezia, sapete che i critici hanno già deciso il film che vincerà il Leone d’oro: è The Brutalist di Brady Corbet, descritto con aggettivi quali “monumentale” e “capolavoro” da tutti quelli che hanno avuto la fortuna di assistere alla prima andata in scena nella Sala del Lido. (Rivista Studio)
In seguito alla visione di The Brutalist, opera terza di Brady Corbet, si è verificato un fatto assai strano nella redazione di CineFacts.it. L'opera racconta la storia dell’architetto ebreo László Tóth emigrato dall’Ungheria negli Stati Uniti nel 1947: dapprima costretto a lavorare duramente e vivere in povertà, il protagonista ottiene presto un contratto che cambierà il corso dei successivi trent’anni della sua vita. (CineFacts)