Violenta rissa alla Camera: il deputato Igor Iezzi prova a prendere a pugni il collega

Furibonda rissa in aula alla Camera dove si discuteva il ddl Calderoli sull'autonomia differenziata. Le immagini che arrivano da Montecitorio parlano da sole: sono volati spintoni e a quanto riferito dai parlamentari presenti anche dei pugni. A farne le spese è stato il deputato del Movimento 5 Stelle Leonardo Donno, aggredito dopo essersi avvicinato ai banchi del governo con una bandiera tricolore. (MilanoToday.it)

Ne parlano anche altre testate

Si torna in Aula, dopo i calci e i pugni di ieri alla Camera durante il voto sul ddl autonomia, con il deputato 5S Leonardo Donno uscito in sedia a rotelle colpito da un collega (o più) dell’opposizione. (la Repubblica)

"Dove volevi arrivare? Dove volevi arrivare?". Il leghista è quello che mercoledì sera ha tentato di colpire in aula il deputato del Movimento 5 Stelle, come da lui stesso ammesso, mancandolo. (Liberoquotidiano.it)

Non si placano le tensioni a Montecitorio. Questa volta sono le dichiarazioni del vicesegretario leghista Andrea Crippa sul gesto della 'Decima', mimato ieri in Aula dal suo collega Domenico Furgiuele, a far scoppiare le polemiche. (Adnkronos)

La rissa a Montecitorio è partita quando Leonardo Donno (M5s) ha provato a consegnare al ministro Calderoli una bandiera tricolore. Oltre ai commessi della Camera, però, sono intervenuti anche molti deputati della maggioranza. (Fanpage.it)

“Il vertice del G7 e la rissa alla Camera sono notizie che vanno tenute insieme – afferma Maurizio Molinari direttore di Repubblica ospite di “L’aria che tira” su La7 - perché un paese quando ospita un summit internazionale è sotto lo sguardo delle opinioni pubbliche del mondo, c’è grande attenzione e curiosità per come Giorgia Meloni presiederà il G7 su temi quali l’Ucraina, la Russia, il Medio Oriente e anche il diritto all’aborto. (la Repubblica)

Una cosa molto grave. “I toni sono aspri perché la battaglia è per la difesa dell’unità del Paese e la difesa della Costituzione e quindi la qualità della democrazia. (Il Fatto Quotidiano)