Cdp - Poste, via intesa per il triennio 2024 - 2026. Buoni e libretti, prevista una remunerazione annua tra 1,6 e 1,9 mld

Via libera dai Consigli di amministrazione di Cassa Depositi e Prestiti, in qualità di emittente, e di Poste Italiane, in qualità di distributore, al nuovo accordo sul Risparmio Postale... Leggi tutta la notizia (Virgilio)

La notizia riportata su altri giornali

Il Risparmio Postale, garantito dalla Repubblica italiana, include Libretti di Risparmio Postale (Libretti) per un totale di 92 miliardi di euro e Buoni Fruttiferi Postali (Buoni) per un totale di 234 miliardi di euro. (Prima Milano Ovest)

Nel primo trimestre del 2024, i ricavi del settore assicurativo si sono attestati a 397 milioni di euro, in crescita dell’1,0%. (Citywire Italia)

Nelle ultime ore, il Gruppo Poste Italiane ha reso noti i propri risultati finanziari relativi al primo trimestre del 2024, aggiornati quindi al 31 Marzo 2024, includendo le performance del Gruppo anche nel segmento delle telecomunicazioni, in cui il brand PosteMobile, gestito da PostePay, ha registrato un lieve incremento del numero di utenze attive rispetto al trimestre precedente. (MondoMobileWeb.it)

Nella giornata odierna il Consiglio di Amministrazione di Poste Italiane S.p.A, presieduto da Silvia Maria Rovere, ha approvato i risultati finanziari per il primo trimestre del 2024. Matteo Del Fante, Amministratore Delegato di Poste Italiane, ha commentato: “È stato un inizio di anno molto positivo, con ricavi complessivi di Gruppo superiori a € 3 miliardi e contributi da tutti i segmenti, in linea con la nostra strategia. (Quotidiano di Sicilia)

Via libera dai Consigli di amministrazione di Cassa Depositi e Prestiti, in qualità di emittente, e di Poste Italiane, in qualità di distributore, al nuovo accordo sul Risparmio Postale... (Virgilio)

Poste Italiane chiude un nuovo trimestre in crescita con un incremento che porta i ricavi a quota 3,045 miliardi. In questa trimestrale il management evidenzia la capacità di raggiungere risultati solidi anche a fronte della riduzione delle plusvalenze sulla vendita dei titoli di Stato, che da sempre contribuiscono ai numeri del gruppo anche se in modo sempre meno rilevante negli ultimi anni. (Il Sole 24 ORE)