Stati Uniti, Donald Trump nomina Scott Bessent al Tesoro

Ha 62 anni, fondatore di Key Square Group, importante hedge fund Usa, in passato lavorò anche con George Soros. Musk caldeggiava la candidatura di Howard Lutnick. Ma il tycoon ha scelto un suo fedelissimo. Donald Trump ha completato il quadro delle nomine ministeriali più rilevanti, con la scelta di Scott Bessent come segretario al Tesoro. Una decisione importante anche perché osteggiata da Elon Musk, sostenitore del rivale Howard Lutnick, con il patron di Tesla che aveva criticato pubblicamente la candidatura di Bessent, definendola una decisione che avrebbe portato al rischio di bancarotta. (Lettera43)

Ne parlano anche altri media

È arrivata la nomina più attesa di Donald Trump negli Stati Uniti e non solo: il presidente eletto ha nominato il manager di hedge fund Scott Bessent alla guida del Tesoro. (L'HuffPost)

WASHINGTON (l'Adige)

Il miliardario 62enne della South Carolina, fondatore della società di investimento Key Square Capital Management e chief investment officer alla Soros Fund Management al 2011 al 2015, negli ultimi mesi è diventato il più importante consigliere economico del tycoon difendendolo per tutta la campagna elettorale sulla proposta di imporre dazi estremi nonostante l'opposizione di Wall Street che teme guerre commerciali e l'impennate dei costi per gli americani. (Corriere della Sera)

Donald Trump ha scelto Scott Bessent come segretario al Tesoro

L'ex deputata è stata tolta dalla lista, un programma anti-terrorismo poco conosciuto chiamato «Quiet Skies», dopo qualche giorno. Tulsi Gabbard, nominata da Donald Trump per guidare tutte le agenzie d'intelligence americane, è stata inserita per un breve periodo in una lista nera del governo per la sicurezza dei trasporti come persona che «doveva essere ulteriormente controllata» per via di alcuni suoi viaggi sospetti. (Corriere del Ticino)

Bessent è un hedge fund manager, top fundraiser di Trump e suo ex consigliere economico. Soprattutto, è un gran sostenitore della politica dei dazi. Donald Trump procede spedito nella formazione della squadra che lo accompagnerà nel suo secondo mandato presidenziale. (Avvenire)

In campagna elettorale ha, infatti, difeso le proposte economiche del tycoon nonostante l'opposizione di alcuni a Wall Street, che temono che imporre tariffe radicali scatenerà guerre commerciali e alla fine aumenterà i prezzi per i consumatori americani. (Corriere della Sera)