Pogacar scrive la storia, vince il Mondiale capolavoro con una fuga di 100 km
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Un’impresa epica che rimarrà nella storia non solo del ciclismo ma dello sport in generale. E adesso si può dire non più a bassa voce: Tadej Pogacar è il nuovo Merckx, il "Cannibale" del ciclismo del nuovo millennio, mentre c'è chi arriva a paragonare il fenomenale sloveno a cosa sono stati Michael Jordan per il basket e Roger Federer per il tennis. A Zurigo Pogacar ha incantato tutti, cogliendo il 23. (Gazzetta del Sud)
Ne parlano anche altri media
Con un volo lungo 100 chilometri Tadej Pogacar è salito sul tetto del mondo e per un anno sarà lui ad indossare la maglia bianca con l’arcobaleno sul petto. I suoi avversari lo hanno preso per un attacco suicida, come quello di un kamikaze, mentre lui pensava di aver fatto solo... (TUTTOBICIWEB.it)
Appena il discorso cade sul Mondiale, la voce di Merckx si fa subito più salda. Anche perché la maglia arcobaleno è la più bella del mondo, ma se a incoronarti sono le parole della leggenda del tuo sport, allora l’impresa diventa ancora più grande. (La Gazzetta dello Sport)
Un 29 settembre che rimarrà nella storia del ciclismo. E invece, nella maniera più rocambolesca, ha ottenuto il terzo grande obiettivo della sua stagione dopo Giro d’Italia e Tour de France. (InBici)
Devastati, strabattuti, ammirati. L’impresa insensata di Tadej Pogacar ha lasciato di stucco i testimoni più diretti e ravvicinati: i suoi avversari. Questo è un breve blob di quello che gli sconfitti di Zurigo hanno detto dopo il Mondiale vinto dallo sloveno con un attacco a 100 km dall’arrivo. (la Repubblica)
Se Tadej Pogacar fosse un film, sarebbe di fantascienza: anche il suo trionfo al Mondiale di Zurigo è ai confini della realtà. Volendo Coppi e Merckx, altri due che, guarda caso, il titolo iridato lo hanno vinto sulle strade svizzere. (Quotidiano Sportivo)
Il fenomeno sloveno ha vinto ieri per distacco la prova in linea dei Mondiali di ciclismo a Zurigo. Con questo successo eguaglia l'impresa del 'Cannibale' Eddy Merckx (1974) e dell'irlandese Stephen Roche (1987), capaci di vincere nello stesso anno Giro d'Italia, Tour de France e, appunto, il Mondiale. (Il Mattino di Padova)