La «nave fantasma» russa finita davanti alle coste d'Inghilterra: «Carica di fertilizzante, rischia di esplodere»
Una nave misteriosa carica di fertilizzante potenzialmente esplosivo è ancorata a pochi chilometri dalla costa inglese del Kent: ma dietro si intravede una operazione della «flotta fantasma» russa che dall’inizio della guerra in Ucraina trasporta armi e petrolio per conto di Mosca. La Ruby – questo il nome del cargo – è salpata un mese fa dal porto russo di Kandalashka, nella penisola di Kola, vicino alla Finlandia: il vascello batte bandiera maltese ma è registrato come proprietà di una società di Dubai, che però stranamente opera dal porto siriano di Tartus, che guarda caso è la base russa nel Mediterraneo da cui si muove la «flotta fantasma». (Corriere della Sera)
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Una nave fantasma russa, chiamata Ruby, carica di migliaia di tonnellate di fertilizzante potenzialmente esplosivo, è al largo delle coste della Gran Bretagna. La Ruby, che secondo la Bbc in precedenza era accompagnata da un rimorchiatore di scorta, sarebbe stata respinta da diversi paesi a causa del suo carico. (Quotidiano di Sicilia)
Il cargo contiene infatti 20.000 tonnellate di prodotti agricoli a base di nitrato di ammonio, co… (L'HuffPost)
Una nave cargo battente bandiera maltese, carica di migliaia di tonnellate di fertilizzante potenzialmente esplosivo, è al largo delle coste della Gran Bretagna. (Sky Tg24 )
Le stime parlano di 20mila tonnellate di nitrato d’ammonio. Si chiama anche lei Ruby, ma più che rubare i cuori (come Karima El Mahroug, la 17enne che inguaiò Silvio Berlusconi) li raggela. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
Una nave cargo con a bordo 20 tonnellate di nitrato di ammonio (materiale potenzialmente esplosivo usato per produrre fertilizzanti) si è ancorata al largo delle coste del Kent, in Inghilterra. Si tratta di un'imbarcazione battente bandiera maltese ma sospettata di far parte della cosiddetta "flotta fantasma" russa. (Geopop)
È un viaggio complicato quello della Ruby. E subito dopo aver lasciato il porto russo di Kandalaksha pare che a… (La Stampa)