Morto Salvatore Piscicelli: così ha cambiato radicalmente la narrazione della città al cinema

La professionalità in questi casi non c'entra. Il profondo cordoglio e l'immenso senso di perdita procurati dalla repentina e prematura scomparsa ieri a Roma di Salvatore Piscicelli, a 76 anni, oltre a colpire i precordi di una lunga familiarità segnano la fine dell'unica, autentica rivoluzione del cinema napoletano avvenuta nel 1980. Tutti i film, gli sceneggiatori ei registi che negli anni successivi e sino a oggi hanno valorizzato, rimodellato, imitato e finanche travisato il dna cinematografico napoletano sono stati infatti influenzati dalla genialità dell'ex critico di Pomigliano d'Arco, spesso in simbiosi di scrittura con la compagnia Carla Apuzzo. (ilmattino.it)

La notizia riportata su altri giornali

Nato a Pomigliano d’Arco (Napoli) il 4 gennaio 1948, si è distinto come autore di drammi sociali radicati nel tessuto della città di Napoli caratterizzati da forte autenticità, scritti insieme alla moglie Carla Apuzzo, toccanti e scabrosi nei contenuti, coerenti nello stile registico. (Il Fatto Vesuviano)

Era considerato un «maestro» anche se l'onore gli è sempre apparso esagerato, ma così lo consideravano i suoi «fratelli d'arte» Mario Martone o Paolo Sorrentino. Era un regista schivo e personale, appassionato osservatore del lavoro altrui, sperimentatore del linguaggio grazie alla formazione giovanile da critico cinematografico. (ilmattino.it)

Il mondo del cinema saluta Salvatore Piscicelli, regista napoletano morto a Roma all'età d 76 anni. (Fanpage.it)

Addio a Salvatore Piscicelli, quella rivoluzione napoletana

Dire che Salvatore Piscicelli mancherà al cinema (italiano) è una beffa, perché per molto tempo il cinema italiano ha scelto di fare a meno di questo grande regista, morto ieri a Roma all'età di 76 anni nel momento in cui stava ritrovando una piccola eco grazie a un’antologia saggi a lui dedicata, La magnifica ossessione (lo pubblica è Martin Eden). (cinematografo.it)

Soltanto il mese scorso, la rassegna "Doppio sogno" gli aveva dedicato una sorta di serata d'onore a Villa Pignatelli organizzata da Galleria Toledo, in occasione della pubblicazione di una raccolta di saggi a lui dedicata, "La magnifica illusione", curata da Alberto Castellano e pubblicata dalla casa editrice napoletana Martin Eden. (La Repubblica)

La sua scomparsa avvenuta domenica all’età di 76 anni (era nato a Pomigliano d’Arco nel 1948) può fare molto riflettere sullo spreco di talenti nel nostro cinema. (il manifesto)