Cultura e lettura, emergenze dimenticate
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Gli ultimi dati Ocse, usciti martedì, rivelano che gli italiani tra i 16 e i 65 anni sono drammaticamente sotto la media globale nella capacità di comprensione testuale, nella elaborazione matematica, nelle abilità cosiddette di «problem solving». Qualche giorno fa si è saputo che, secondo un’indagine dell’Aie (associazione editori), nell’ultimo anno i lettori sono diminuiti e sono diminuiti anche i libri venduti: solo gli under 24 resistono sui livelli di lettura dell’anno scorso. (Corriere della Sera)
Se ne è parlato anche su altri media
Negli ultimi dieci anni, l’Italia non solo non ha recuperato terreno sulle competenze degli adulti, ma in alcuni ambiti è addirittura peggiorata. L’indagine Piaac dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse) evidenzia un quadro preoccupante per il nostro Paese. (FIRSTonline)
Gli assassini? Tutti i destra. I violenti? Tutti di destra. Gli ignoranti? Tutti di destra. I cattivi? Tutti di destra. Il mondo dei progressisti, alla fine, è molto semplice. Se c’è una persona che reputano sgradevole, faranno di tutto per mettergli addosso la divisa dei loro avversari. (Liberoquotidiano.it)
Il commento Soprattutto fra noi adulti la cultura del semplice ha rimpiazzato quella del complesso. La lezione del sistema scolastico finlandese: nessuno studente viene lasciato indietro (La Stampa)
“La ricerca Ocse secondo cui un laureato italiano sarebbe più ignorante di un diplomato finlandese mi ha lasciato di stucco. Lo stupore di Gramellini (Tecnica della Scuola)
A dirlo, attraverso dati e ricerche e analisi e comparazioni internazionali, sono varie fonti, importanti e certificate. In particolare, negli ultimi giorni, il Rapporto Censis e l’indagine sulle competenze degli adulti (Survey of Adult Skills) realizzata nell’ambito del programma Ocse sulla valutazione internazionale delle competenze degli adulti. (FLC CGIL)
Quello che in molti sospettavamo leggendo i commenti che circolano in rete e che diversi istituti di ricerca hanno raccontato negli ultimi anni è ora certificato anche dall'Ocse. È il deprimente risultato dell'indagine che ha coinvolto 160mila persone tra i 16 e i 65 anni residenti in 31 Paesi aderenti all'organizzazione. (Today.it)