Cultura e lettura, emergenze dimenticate
Gli ultimi dati Ocse, usciti martedì, rivelano che gli italiani tra i 16 e i 65 anni sono drammaticamente sotto la media globale nella capacità di comprensione testuale, nella elaborazione matematica, nelle abilità cosiddette di «problem solving». Qualche giorno fa si è saputo che, secondo un’indagine dell’Aie (associazione editori), nell’ultimo anno i lettori sono diminuiti e sono diminuiti anche i libri venduti: solo gli under 24 resistono sui livelli di lettura dell’anno scorso. (Corriere della Sera)
Se ne è parlato anche su altri media
Massimo Gramellini, nella sua rubrica sul Corriere della Sera, esprime il suo stupore di fronte ai dati OCSE-PIAAC, che mostrano una preoccupante disparità tra le competenze dei laureati italiani e quelle dei diplomati finlandesi. (Orizzonte Scuola)
Punto, l’editoriale potrebbe finire qui: invece qui cominciamo, perché in questa storia, che fa… Ha a che fare con il tempo, la questione dell’analfabetismo impietosamente fotografata dai dati Ocse, questo è il primo dato da tenere a mente. (La Stampa)
Numeri molto positivi per il nostro mercato del lavoro, che vedono anche il crollo della disoccupazione al 5,8%, dato minimo toccato solamente nell’aprile del 2007. Ma abbiamo molta strada da percorrere per arrivare ai livelli medi europei, dove a lavorare sono più di 70 persone su 100. (InvestireOggi.it)
“La ricerca Ocse secondo cui un laureato italiano sarebbe più ignorante di un diplomato finlandese mi ha lasciato di stucco. Lo stupore di Gramellini (Tecnica della Scuola)
È la classifica internazionale che, più di ogni altra, dovrebbe preoccupare. Tra gli adulti, la capacità di comprendere un testo scritto sta diminuendo; l’Italia è al quart’ultimo posto (su 31 Paesi) per capacità di fare operazioni matematiche e risolvere problemi; e, tuttavia, si conferma che essere capaci di trasformare dati in conoscenza è il fattore che maggiormente dispiega possibilità assai diverse di trovare un lavoro di cui essere orgogliosi, di godere di buona salute e, persino, di avere voglia di fare figli. (ilmessaggero.it)
In Italia, gli adulti di età compresa tra i 16 e i 65 anni hanno competenze cognitive inferiori alla media. Quello che in molti sospettavamo leggendo i commenti che circolano in rete e che diversi istituti di ricerca hanno raccontato negli ultimi anni è ora certificato anche dall'Ocse. (Today.it)