Vasco: «Ho scritto liriche ma non chiamatemi poeta»
Le parole di Vasco senza la musica. E anche senza la lingua italiana. Detta in altro modo, una selezione di testi delle canzoni del rocker è stata tradotta in inglese e raccolta in Vivere|Living, un libro d’arte a tiratura limitata (Edizioni Galleria Mazzoli), 500 copie con incasso destinato al Gruppo Abele, che è stato presentato ieri al teatro Storchi di Modena. «Avevo 11 anni e arrivavo da Zocca con la corriera: si fermava qui davanti al teatro, scendevo e mi incamminavo per andare a scuola di canto dal maestro Boloncini», dice il rocker con un filo di emozione. (Corriere della Sera)
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Canzoni capaci di sincronizzarsi con le emozioni di persone diverse in tutto e flirtare coi ricordi privati di ciascuno. Modena – Raccontare con la parola scritta una vita spericolata non è semplice, Vasco Rossi da sempre ci prova con quel mezzo di comunicazione universale che è la musica. (La Repubblica)
Nel libro una composizione inedita di testi che il rocker ha scritto durante la sua vita (LAPRESSE)
L’istrione disarmato – seppur mitologicamente potente – sembra davvero il ragazzino calato da Zocca al … Lo diresti impacciato, senza la band a fargli corona. (Il Fatto Quotidiano)
Negli Usa mi hanno perfino censurato il video Gli spari sopra», si sfogò nel 2010, l’anno in cui si esibì al leggendario Hammersmith Apollo di Londra, parlando del mancato successo all’estero. Ora Vasco Rossi si prende la sua rivincita: a 72 anni il rocker di Zocca vede i testi delle sue canzoni essere tradotte in inglese da un traduttore speciale, il poeta Paul Vangelisti, «uno dei protagonisti della Beat Generation». (ilmessaggero.it)
Con una storia sul suo profilo Instagram ieri, mercoledì 9 ottobre, Vasco Rossi lo aveva annunciato al suo pubblico: «Sto andando a Modena al Teatro Storchi a presentare il mio libro». Vasco (Io Donna)
Metto in musica dei testi che in maniera diretta e forte comunicano emozioni”. Il rocker di Zocca ha poi citato la sua canzone Toffee: “Passami l’asciugamano, quello bianco lì sul divano. (Il Fatto Quotidiano)