Ecco perché Dragon Age The Veilguard ha detto sì a inclusività ed elementi LGBTQ+
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Un'ampia gamma di opzioni per la rappresentazione di personaggi appartenenti a ogni genere sessuale è stata introdotta in Dragon Age: The Veilguard, l'ultimo capitolo della popolare serie fantasy. Il gioco (che trovate su Amazon) offre ai giocatori la possibilità di creare e interpretare personaggi transgender e non binari, con dialoghi e scelte che riflettono queste identità. Questa inclusione rappresenta un significativo passo avanti nella rappresentazione della diversità di genere nei videogiochi, sebbene ciò ha portato ovviamente anche a un review bombing nei confronti del gioco. (Spaziogames.it)
La notizia riportata su altre testate
Al suo fianco, un cast di sette compagni definiti “unici”, pronti a muoversi in “ambienti vivaci e variegati” e a diventare sempre più potenti attraverso una “profonda progressione Gdr”. Dopo dieci anni, un nuovo Dragon Age è arrivato sugli scaffali. (il Giornale)
BioWare ha dichiarato che "avrà ancora di più da condividere in futuro", confermando che questo è solo l'inizio della condivisione delle statistiche dei giocatori di Dragon Age: The Veilguard. (Multiplayer.it)
Lo scorso anno avevamo avuto per esempio un primo teaser di quello che sembrerebbe il nuovo protagonista della saga, con tanto di nuovo look estetico, ma con ben poche altre informazioni su cui basarci. (Spaziogames.it)
Da qualche ora il noto sito Metacritic ha iniziato a rimuovere centinaia e centinaia di commenti negativi diretti verso il nuovissimo Dragon Age: The Veilguard. (Powned.it)
Che lo si voglia ammettere o meno, tutti abbiamo i nostri preferiti in un grande gruppo di amici. Ci sono quelli per cui moriresti se fosse necessario e quelli con cui non saresti nemmeno disposto a condividere del cibo. (eSports & Gaming)
Il nuovo titolo di Bioware, Dragon Age: The Veilguard, ha totalmente spaccato non solo le opinioni dei videogiocatori ma anche quelle della critica. Tante le polemiche che il gioco ha portato con sé, sin da quando il cambio di nome (inizialmente, avrebbe dovuto chiamarsi Dreadwolf) unitamente al cambio di sistema di monetizzazione, alle modifiche nel combat system e nell’approccio ruolistico, avevano creato più di un dissapore tra i fan di vecchia data. (Player.it)