Mostra del cinema di Venezia 2024: a Pedro Almodóvar un Leone d'oro convenzionale

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Le voci che si rincorrevano da un po’ oggi al Lido hanno avuto conferma: il Leone d’oro della Mostra del cinema di Venezia 2024 va a The room next doordi Pedro Almodóvar. È un premio che sembra premiare più la magnifica carriera del regista spagnolo, al suo primo film in lingua inglese, che l’opera, che è un colorato requiem a favore dell’eutanasia, pieno delle tonalità vivide amate da Almodóvar ma algido e spento. (Panorama)

Ne parlano anche altri giornali

Almodovar edro è emozionato e si vede: «Non pensavo di vincere il Leone d'oro». E stasera il grande regista ha trionfato con un film che parla di eutanasia. (ilmattino.it)

aveva ottenuto il Leone alla carriera proprio a Venezia, ricevendo il premio ha lanciato un appello affinché "morire con dignità sia un diritto fondamentale". Anche l'Italia festeggia in quest'edizione, con il Leone d'argento, Gran Premio della Giuria, a "Vermiglio" di Maura Delpero, la storia di una famiglia durante la Seconda guerra mondiale girato nella Val di Sole. (Il Sole 24 ORE)

La giuria guidata da Isabelle Huppert con La stanza accanto (The room next door) non ha premiato soltanto un formidabile requiem di morte e amicizia, ha fatto giustizia. Sembra incredibile che Pedro Almodòvar abbia dovuto arrivare alla soglia dei settantacinque anni (li compie il 25 settembre) per conquistare il suo primo Leone d’oro, perché quello che ha ricevuto per la carriera non conta. (L'HuffPost)

Doveva forse aspettare di diventare un grande vecchio per vincere finalmente un Leone o una Palma, per dire, che non fossero alla carriera. Pedro Almodóvar vince Venezia 81, con “The room next door”, film bello e commovente su un tema generalmente spinoso, ma essenziale nella vita di ognuno di noi: il diritto di morire serenamente, quando tutto è spacciato. (ilgazzettino.it)

Il Leone d’oro a La stanza accanto era inevitabile: sia per le intrinseche qualità di un racconto crepuscolare incentrato su la più umana delle fragilità, sia per l’assenza di veri rivali in grado di contenderglielo. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Bisogna provare a cambiare il punto di vista: in realtà racconta una storia di solitudine, di una persona malata terminale che si avvicina alla fine senza essere sostenuta. Pronostico rispettato. (Famiglia Cristiana)