Il fratello di Saman: "Ho visto la buca sui giornali. L’hanno scavata lo zio e i cugini"

Il fratello di Saman: Ho visto la buca sui giornali. L’hanno scavata lo zio e i cugini
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È forse questa l’udienza nel processo di secondo grado per l’omicidio di Saman Abbas che potrebbe ribaltare tutto? Quel che è certo è che Ali Heider, il fratello della 18enne uccisa a Novellara la notte tra il 30 aprile e l’1 maggio 2021, sta raccontando in aula molti dettagli che potrebbero cambiare gli equilibri della giustizia. Il giovane ha spiegato di aver visto la buca, ovvero il luogo dell’occultamento del corpo della sorella a poche centinaia di metri da casa, “ sui giornali ”. (il Giornale)

Su altre fonti

Una risposta sofferta, che è arrivata dopo un lungo silenzio. «Ho visto sui giornali la buca in cui è stata seppellita mia sorella». (Corriere della Sera)

– Tutti contro tutti. È uno scambio di accuse incrociate al veleno tra i parenti coinvolti quello che va in scena alla terza udienza del processo d’appello a Bologna per l’omicidio di Saman Abbas, la 18enne di origine pakistana – ma che si faceva chiamare ‘Italian girl’ – uccisa nella notte tra il 30 aprile e il primo maggio 2021 nelle campagne di Novellara (Reggio Emilia). (il Resto del Carlino)

A testimoniare in aula è stato il fratello minore della vittima, Ali Heider, che all'epoca dei fatti aveva 16 anni. Una testimonianza sofferta. (Today.it)

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I cugini sono venuti a chiamarmi quella sera, mi dissero: ‘È successo un casino’. L’ho presa tra le mie braccia, l’ho riempita di baci, ho pianto e urlato. (il Resto del Carlino)

Nel corso dell’udienza di oggi al processo d’appello per l’omicidio di Saman Abbas è intervenuto, oltre al fratello minore della ragazza uccisa a Novellara, anche lo zio Danish Hasnain, già condannato in primo grado a 14 anni di reclusione. (Fanpage.it)

Dopo la scomparsa della sorella, ha testimoniato nel corso del processo d’appello a carico del padre e della madre a Bologna, “ho chiesto diverse volte ai cugini Ikram e Nomanhulaq e allo zio Danish dov’era mia sorella, ma ogni volta che iniziavo a piangere mi dicevano di stare zitto” finché una volta “mi hanno risposto che non me lo potevano dire, ma che non mi dovevo preoccupare perché là dov’era stava bene, che era in paradiso”. (Il Fatto Quotidiano)