Docente afghano strappa i diplomi: «Non servono in un Paese senza educazione»

«Non mi servono più questi diplomi, questo non è un Paese per l'educazione. Se mia sorella e mia madre non possono studiare non accetterò questo sistema»: lo ha detto un professore dell'Università di Kabul in diretta tv, strappando dei certificati di diploma davanti al conduttore incredulo. Lo riferisce la stampa di New Delhi. È l'ultima clamorosa protesta contro il bando alle donne in scuole e università imposto dai talebani: il frammento di trasmissione di Tolo News che immortala la protesta del docente pubblicato sulle reti sociali è divenuto presto virale in tutto il mondo. (Corriere del Ticino)

Ne parlano anche altri giornali

"Da quando ci sono i Talebani, l’Afghanistan non è più un posto dove ci si può istruire" ha dichiarato il docente accusando apertamente, a suo forte rischio, il regime che si è di nuovo imposto nel Paese. (Fanpage.it)

La ragazza di 18 anni ha sfidato i divieti dei talebani Kabul, 27 dic. La giovane di 18 anni ha sfidato le guardie talebane armate di fronte a un'università di Kabul. (ilgazzettino.it)

"Hanno fatto irruzione durante un corso di arte, distruggendo tutto". In Afghanistan i talebani negano l'istruzione alle donne, la testimonianza: "La società non lo accetta" TRENTO. (il Dolomiti)

In Afghanistan i professori protestano contro la decisione dei talebani di bandire le donne dalle università. Anche il Segretario della Nazioni Unite Antonio Guterres ha espresso tutta la sua preoccupazione per la decisione dei talebani. (Periodico Daily)

«Da quando ci sono i Talebani, non mi servono più questi diplomi, questo non è un Paese per l’educazione. A parlare è il professore dell’università di Kabul, Ismail Meshal, che – ospite in diretta televisiva su Tolo Tv – ha strappano diplomi e lauree per protesta contro il bando alle donne nelle scuole e nelle università. (Open)

Ecco, da qualche giorno quelle ragazze all'Università di Kabul non possono più mettere piede: il governo dei Talebani ha appena chiuso alle donne l'accesso agli studi superiori, oltre a vietare la loro assunzione nelle ong straniere. (la Repubblica)