Condanna confermata per Luigi Giacomo Passeri

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INTERNO

Luigi Giacomo Passeri, un giovane pescarese di 32 anni, è stato condannato in appello a 25 anni di carcere in Egitto per traffico internazionale di sostanze stupefacenti. Arrestato nell'agosto del 2023 mentre era in vacanza, Passeri è stato accusato di possedere e trasportare droghe in quantità significative, nonostante la famiglia sostenga che avesse con sé solo piccole dosi per uso personale. La sentenza, emessa dopo un anno e mezzo di detenzione nel Correctional and Rehabilitation Center di Badr, a nord del Cairo, ha gettato nello sconforto i familiari, che speravano in una revisione dei fatti contestati.

Il caso ha suscitato notevole attenzione mediatica, con il quotidiano 'Il Centro' che ha riportato in esclusiva la notizia della condanna definitiva. Passeri, che risiede a Londra da tempo, è figlio di un padre italiano e di una madre originaria della Sierra Leone. La famiglia, fin dall'inizio, ha denunciato quella che ritiene essere un'ingiustizia orchestrata dalla polizia egiziana, sostenendo che il giovane sia stato vittima di un complotto.

Nonostante le speranze dei familiari e le richieste di intervento da parte di alcuni esponenti politici italiani, la condanna è stata confermata, lasciando poche possibilità di ulteriori ricorsi. La vicenda di Luigi Giacomo Passeri, che ha visto sfumare le speranze di una revisione del caso, rappresenta un duro colpo per i suoi cari, che ora temono per la salute e il benessere del giovane durante la lunga detenzione.

La storia di Passeri, sebbene tragica, mette in luce le difficoltà e le complessità delle questioni legali internazionali, soprattutto quando coinvolgono cittadini stranieri in paesi con sistemi giudiziari diversi.