Elezioni Usa 2024, come si sopravvive alla notte più buia

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Con la vittoria di Donald Trump le Elezioni Usa 2024 ci hanno consegnato un risultato che molti non riescono ad accettare, ma soprattutto che riempie di angoscia per il futuro. Ma l'alternativa deve partire proprio da noi Che le cose si mettessero male, per il fronte democratico, stanotte gli osservatori più attenti l'avevano notato quasi subito, nonostante la parvenza di cautela dei grandi giornali: contee chiave che non reggevano, Trump che migliorava il suo risultato quasi ovunque, candidati indipendenti che superavano quelli democratici. (Vogue Italia)

Su altri giornali

Ma su chi ha perso, beh, forse è opportuno fare qualche precisazione. Non foss'altro per l'accanimento politico e antropologico che hanno messo nel combattere Trump e i trumpiani e per quel sovrappiù di spocchia e di cipiglio con il quale hanno squadrato con ostentato disgusto chiunque non facesse parte di quel bel mondo che, a conti fatti, è risultato un circolino. (il Giornale)

"Io ovviamente ho votato per Kamala Harris non perché la amo ma perché è una garanzia affinché l'America non diventi un Paese antidemocratico. Per Trump il modello è Viktor Orban. Non c'è altro da aggiungere". (La Stampa)

“Viviamo una fase di egemonia contrastata” afferma l’analista geopolitico Dario Fabbri nel suo ultimo studio. Il prossimo 4 novembre le due anime della potenza egemone Usa si confrontano nelle elezioni per il Presidente: quella progressista delle due Coast, East e West, e quella della pancia del Midwest, con l’aggiunta dei nostalgici dei “bei, vecchi valori americani” degli stati del Sud. (Gente e Territorio)

La vittoria di Trump è la vittoria dell’America che odia le donne

Siamo al dunque. Il risultato del voto americano peserà anche sulle nostre vite? Si teme che la democrazia più antica degeneri in qualcosa di fascistoide se non in una nuova guerra civile. (il manifesto)

Ogni quattro anni coincide con una nostra elezione presidenziale. Sono apparse in bella evidenza durante un evento festivo e gioioso che ieri ha invaso la mia città: la maratona di New York. (Corriere della Sera)

Nel suo comizio di chiusura della sua campagna elettorale, un comizio caratterizzato da diverse uscite razziste e allusioni violente, Donald Trump ha parlato anche dell’ex speaker della Camera Nancy Pelosi. (Fanpage.it)