È giusto vietare i cortei pro-Pal?, auto elettrica esplode e Temptation Island: quindi, oggi...

La differenza tra i missili lanciati ad aprile dall’Iran verso Israele e la pioggia di razzi di ieri sta tutta nelle informazioni che Teheran ha dato (o non dato) agli Stati Uniti. O meglio: le tempistiche. Ad aprile fu una sorta di show mediatico: l’Ayatollah avvertì gli Usa, che coordinarono con Israele e la Giordania la risposta allo storico (mai successo prima) attacco missilistico. Stavolta è andata diversamente: l’Iran ha agito più o meno di sorpresa, o meglio con un minimo preavviso. (il Giornale)

Su altri giornali

Il Medio Oriente è una polveriera pronta a esplodere e il mercato del petrolio è già in allarme. (WIRED Italia)

Che vuole dire, generale? «Che gli iraniani non si sentono affatto sicuri, anche dopo aver lanciato una pioggia di missili verso Tel Aviv». (Corriere della Sera)

Rispetto al passato lo scenario è mutato e quanto sta accadendo potrebbe determinare ribaltamenti interni, a partire proprio dall’Iran. Pejmam Abdolmohammadi, professore di Relazioni internazionali nell’Università di Trento, analizza la crisi in Medio Oriente, a partire dall’attacco missilistico dell’Iran di martedì sera ai danni di Israele (Il Dubbio)

Il Capo delle forze di Israele Halevi: possiamo colpire ovunque in Medio oriente

Prima di cercare di capire che tipo di missili l'Iran abbia usato, è bene (Inside Over)

L’Iran ha attaccato aree civili e ha messo in pericolo la vita di molti cittadini. E coloro tra i nostri nemici che non lo hanno ancora capito, presto lo capiranno”.“L’Iran ha lanciato ieri circa 200 missili contro lo Stato di Israele (Agenzia askanews)