Donne, toghe e Fiat: la vita straordinaria di Romiti

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Nicola Porro INTERNO

Nella Prima e nella Seconda Repubblica, Cesarone, così gli amici chiamavano Romiti, il Divo e l’Imperatore hanno racchiuso i tre poteri che contano, quello dell’industria, della politica e delle banche.

La Roma e la romanità dei Palazzi del potere perdono con Cesare Romiti un altro testimone e protagonista assoluto.

Prima di lui a lasciarci Giulio Andreotti, resta solo Cesare Geronzi, per fortuna in gran salute. (Nicola Porro)

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Romiti capì allora che aveva spazio per rovesciare la situazione e assecondò in questo modo la promozione della marcia dei 40.000. Quando conobbi l’Avvocato mi disse “Fassino, l’ho voluta conoscere perché in questa città ci sono due poteri. (La Stampa)

"Un grande uomo, che lascia un grande vuoto non solo in chi gli ha voluto bene e lo ha stimato come me, ma in tutto il nostro Paese". "Quando ero presidente di Federmeccanica - ha raccontato Albertini - non mi ha mai fatto mancare la fiducia e il sostegno in una difficile trattativa. (Repubblica TV)

Per oltre sessant’anni è stato un manager rampante, a lungo protagonista della vita industriale e finanziaria italiana. Il periodo d’oro di Cesare Romiti, però, rimane quello trascorso in Fiat, un quarto di secolo durante quale lui stesso ha dichiarato di aver spesso avuto «carta bianca». (Il Gazzettino)

Con Berlinguer, quindi anche la sinistra istituzionale, non contrario all’occupazione degli stabilimenti. Ma non è di questo che vogliamo parlare nel nostro bar dell’economia, bensì di ciò che Romiti e il romitismo hanno rappresentato per l’Italia di oggi. (Indiscreto)

Tra le prime visite quella dell'ex sindaco di Milano, Gabriele Albertini. L'ex sindaco di Milano: "Insieme a Fedele Confalonieri mi convinse a cambiare lavoro" - Ansa /CorriereTv. Si è aperta la camera ardente per ricordare Cesare Romiti nella sede della Camera di Commercio di Milano. (Corriere TV)

L'esordio a Colleferro. Cesare Romiti, morto a 97 anni, è stato un dirigente storico della Fiat, braccio destro di Agnelli, guida dal '98 al 2004 del gruppo Rcs. Che comunque portarono a piani di investimento alternativi per il Mezzogiorno: la Fiat come industria italiana per lo sviluppo del Paese. (ciociariaoggi.it)