Dall’apertura a Trump all’attacco a Zelensky: che cosa ha detto Putin nel suo show di fine anno

Se potesse tornare indietro al 24 febbraio 2022, ricomincerebbe l’Operazione militare speciale contro Kiev? “La inizierei prima”. Nessun rimorso, dunque, semmai il rimpianto. Vladimir Putin non arretra di un passo rispondendo alle 67 domande di cittadini e giornalisti per quattro ore e trenta minuti, record dal 2013. Soltanto una cosa è cambiata da quando ha lanciato l’offensiva in Ucraina, ammet… (la Repubblica)

Ne parlano anche altri media

E a condizioni simili alla resa di Kiev. Chi parla di pace vicina rischia di sbagliarsi di grosso. (Fanpage.it)

Quattro ore e mezza di conferenza stampa per rispondere a 76 domande da cittadini e giornalisti. Nel suo ormai tradizionale appuntamento di fine anno, il presidente russo Vladimir Putin ha spaziato dalle questioni interne, economia e natalità su tutte, ai conflitti in Ucraina e Medio Oriente. (LAPRESSE)

Andrea Margelletti Gli ultimissimi sviluppi della guerra Russia-Ucraina (rtl.it)

Putin: «Sono pronto a incontrare Trump. Russia vicina agli obiettivi in Ucraina»

Composizione della tragedia russo-ucraina, liberazione della regione di Kursk, relazioni con l’Occidente, crollo del regime amico di Bashar al-Assad, legittimità di Zelensky. Ecco alcune delle tematiche affrontate davanti ad una opinione pubblica ancora scioccata per l’omicidio del generale Kirillov, uno dei «volti» televisivi più noti in Russia del conflitto con Kiev (L'Eco di Bergamo)

È un Putin concentrato più a rassicurare i propri cittadini che a galvanizzare un eventuale spirito patriottico quello che ieri si è prodigato in quattro ore e mezza di botta e risposta con giornalisti e pubblico nella consueta conferenza stampa di fine anno. (il manifesto)

«Sono pronto a parlare e incontrare Trump. La situazione nel conflitto in Ucraina sta cambiando «drasticamente» e la Russia si avvicina al raggiungimento dei suoi «obiettivi prioritari», ha detto Putin, che ha aggiunto: «Noi siamo pronti a negoziati, ma abbiamo bisogno che gli ucraini siano pronti a negoziati e a compromessi» per mettere fine al conflitto aggiungendo che «la politica è l’arte del compromesso e i negoziati sono un compromesso». (Il Sole 24 ORE)