Femminicidio Castellabate, svolta nel caso di Silvia Nowak

Altri dettagli:
Violenza sulle donne

Svolta nelle indagini per l'omicidio di Silvia Nowak dopo due mesi di indagini. A finire in manette è stato il compagno che avrebbe simulato la scomparsa dopo il delitto. Dopo complesse e articolate indagini, iniziate a seguito della scomparsa di Silvia Nowak, la cittadina tedesca, il cui cadavere fu trovato semicarbonizzato il 18 ottobre scorso a Castellabate nel salernitano, frazione Ogliastro Marina, i carabinieri della compagnia di Agropoli, con il supporto dei militari del reparto operativo del comando provinciale di Salerno, hanno eseguito un decreto di fermo, emesso dalla Procura di Vallo della Lucania, nei confronti del compagno della donna. (Adnkronos)

Se ne è parlato anche su altri giornali

L’uomo era stato indagato a un mese dal ritrovamento: un atto dovuto si disse all’epoca, anche a sua tutela. (il Giornale)

(Adnkronos) – Svolta nelle indagini per l’omicidio di Silvia Nowak dopo due mesi di indagini. Dopo complesse e articolate indagini, iniziate a seguito della scomparsa di Silvia Nowak, la cittadina tedesca, il cui cadavere fu trovato semicarbonizzato il 18 ottobre scorso a Castellabate nel salernitano, frazione Ogliastro Marina, i carabinieri della compagnia di Agropoli, con il supporto dei militari del reparto operativo del comando provinciale di Salerno, hanno eseguito un decreto di fermo, emesso dalla Procura di Vallo della Lucania, nei confronti del compagno della donna. (CremonaOggi)

Poche ore prima di essere sottoposto a fermo per l’omicidio di Silvia Nowak, il suo compagno Kai Dausel aveva partecipato alla posa di una panchina rossa, simbolo del contrasto alla violenza sulle donne. (anteprima24.it)

Omicidio Silvia Nowak, il passato del compagno: il cambio nome e l’omicidio di 25 anni fa

Sull'omicidio di Silvia Nowak – scomparsa a pochi passi da casa, e il cui cadavere fu ritrovato bruciato vicino casa – su cui indaga la Procura di Vallo della Lucania, la svolta arriva a due mesi dal delitto (Secolo d'Italia)

La foto sulla panchina e l’omicidio E adesso, riguardare questa immagine fa effetto. Eccolo Kai Dausel, il 62 enne tedesco accusato dell’omicidio della compagna Silvia Novak: gli occhi fissi sull’obiettivo della macchina fotografica, la bocca serrata e nessun sorriso mentre posa a fianco di questa scritta vergata su una panchina anti violenza. (La Stampa)

A cura di Nico Falco I carabinieri sul luogo del ritrovamento del corpo di Silvia Nowak, a Ogliastro Marina (Salerno) (Fanpage.it)