Tragedia di San Felice a Ema: ricordato il piccolo Elio

" Grazie, Elio, mio unico grande amore, grazie per avermi fatta sentire importante, grazie per tutti gli insegnamenti che mi hai trasmesso, grazie per avermi dato la... Leggi tutta la notizia (Virgilio)

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VIDEO | Firenze, ospedale Meyer: “La bimba intossicata dal monossido respira, è un piccolo miracolo” FIRENZE – La bambina di sei anni ricoverata al Meyer di Firenze dopo l’intossicazione da monossido di carbonio nella villetta di San Felice a Ema- in cui sono morti i genitori e il fratello di 11 anni– “ha avuto un miglioramento” del proprio quadro sanitario “che sa del miracoloso”. (Dire)

Tra le prime ipotesi c’è che la famiglia possa essere rimasta intossicata dal monossido di carbonio. Sul posto autorità sanitarie e forze dell’or… (La Repubblica Firenze.it)

Le festività di quest’anno sono state segnate da una serie di tragici eventi legati a fughe di gas, stufe e canne fumarie malfunzionanti che hanno causato la morte di diverse persone e il ricovero di numerosi feriti per monossido di carbonio. (Open)

Firenze, la famiglia trovata morta in una villa alle porte di Firenze. Ipotesi monossido di carbonio

"La bambina è uscita dalla fase acuta ed è fuori pericolo di vita per quanto riguarda l'aspetto rianimatorio". Parole di Zaccaria Ricci, responsabile anestesia e rianimazione dell'ospedale pediatrico Meyer dove la piccola di 6 anni sopravvissuta alla tragedia di San Felice a Ema è ricoverata. (Nove da Firenze)

Ricordate la tragedia familiare accaduta negli anni Ottanta al regista Paolo Sorrentino? Raccontata, non senza sofferenza, anche nel suo film “È Stata La Mano Di Dio?”. Ebbene, una disgrazia del tutto simile si è ripetuta, a distanza di quarant’anni, anche a San Felice a Ema, una zona residenziale e di pregio a ridosso di Firenze. (Liberoquotidiano.it)

A dare l’allarme è stata la ex moglie di Matteo Racheli che, non riuscendo a mettersi in contatto con il figlioletto, che viveva nella villa con il padre, la compagna e la loro figlia, ha deciso di chiamare il numero di emergenza. (Vanity Fair Italia)