Pasqua 2025, spese alle stelle: rincari record e carrelli più leggeri
Articolo Precedente
Articolo Successivo
Un miliardo e mezzo di euro sarà il valore della spesa pasquale degli italiani quest’anno, secondo le stime di Confcooperative, con un aumento di 120 milioni rispetto al 2024. Ma dietro ai numeri, che pure segnano un +8%, si nasconde una realtà meno dolce: si compra meno, e a prezzi più alti. Quasi la metà delle famiglie – il 42% – ha già dichiarato di voler limitare le uscite al minimo indispensabile, segno di un clima economico che, nonostante le festività, continua a essere segnato dall’incertezza.
A pesare sono soprattutto i rincari delle materie prime, i dazi e le tensioni internazionali che hanno reso più care anche le tradizioni più radicate. L’uovo di Pasqua, simbolo della festa, è diventato l’emblema di questa inflazione: dal 2021 a oggi il suo prezzo è salito del 33%, quasi il doppio rispetto all’indice generale dei prezzi al consumo (+18%). «Fuori è cioccolato, dentro una sorpresa amara», potrebbero dire in molti, considerando che il costo del cacao, solo nell’ultimo anno, ha toccato picchi del 200%.
Non va meglio per gli artigiani, che pure rappresentano il 70% del settore dolciario italiano. Tra pasticcerie, gelaterie e laboratori di cioccolateria, sono oltre 53mila le imprese coinvolte nei preparativi pasquali, ma la manodopera scarseggia e le materie prime costringono a rivedere i listini. «Si cerca di portare un po’ di dolcezza in tavola», dicono, ma i margini si assottigliano.
E mentre i bilanci familiari si stringono, anche i menu pasquali subiscono un ridimensionamento. Secondo un’indagine di Fooday, quasi la metà degli italiani (48%) prevede di spendere tra i 50 e i 100 euro per il pranzo festivo, optando per una via di mezzo tra tradizione e risparmio. Qualcuno sceglierà picnic o gite fuori porta per Pasquetta, ma la tendenza è chiara: si festeggia, sì, ma senza strappi.