Il corpo di Gisèle

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Violenza sulle donne

La storia di Gisèle Pelicot sta facendo il giro del mondo. Tutti ammirano il coraggio di questa donna, che ha voluto esporsi in prima persona, rendendo pubblico il processo contro l’ex marito e le oltre 50 persone che l’avevano stuprata in stato di incoscienza. È una presa di posizione per dire che non è la vittima che deve vergognarsi della violenza subita, in una società in cui «le donne vengono educate ancora col senso di colpa», come dice la sociolinguista Vera Gheno (Vita)

Se ne è parlato anche su altri giornali

"Si può presumere che quello che è successo a Mazan sia solo il culmine di un lungo processo", ha detto in un’intervista alla Bbc l’avvocato Florence Rault, che rappresenta le famiglie di altre potenziali vittime e che tuttavia non si aspetta ulteriori confessioni da parte di Pelicot in relazione a casi irrisolti: "Fino a quando non sarà messo di fronte a prove indiscutibili, negherà tutto". (Sky Tg24 )

Anche se uno dei processi più forti della storia francese si è appena chiuso l'orrore di Gisele e dei loro figli non è terminato (Open)

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La figlia di Gisèle Pelicot: “Anche io violentata come mia madre”

Finito il processo, pronunciate le pene, quella che un tempo era la famiglia Pelicot deve imparare adesso a stare al mondo in un modo nuovo, perché il 72enne patriarca Dominique un tempo molto amato — marito premuroso e padre attento — è stato condannato a vent’anni. (Corriere della Sera)

Pelicot , 72 anni, è stata acclamata come un’eroina e un’icona femminista per il suo coraggio e la sua dignità nel processo durato tre mesi e conclusosi ieri con la condanna di tutti i 51 imputati, compreso l’ex marito Dominique Pelicot. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Lei, che ha preso il nome di suo marito dopo aver scoperto gli orrori perpetrati dal padre Dominique, è certa di aver subito le s… (La Stampa)