Regionali in Emilia Romagna, una competizione senza piazze - Città Nuova
Anche in un territorio segnato tradizionalmente da una forte partecipazione politica, si teme la crescita dell’astensionismo. La campagna elettorale ormai viaggia sui social e negli incontri riservati ai gruppi di interesse. Pochi confronti diretti tra Michele De Pascale, candidato favorito di un centro sinistra allargato, e la civica Elena Ugolini proposta da un centro destra che prova ad accrescere il consenso facendo leva sulla gestione degli eventi alluvionali che hanno colpito la Romagna e, per la prima volta, anche Bologna Il candidato alla presidenza della Regione per il centrosinistra, Michele de Pascale in Piazza Santo Stefano, a Bologna, con Pier Ferdinando Casini, dove sta chiudendo la sua campagna elettorale affiancato dagli esponenti delle forze politiche che lo appoggiano nella sua corsa, 15 novembre 2024. (Città Nuova)
Su altri giornali
Rondoni: «L’Emilia-Romagna è chiamata a trovare impulso per tracciare percorsi che conducano a migliorare un territorio eccellenza italiana e non solo» Questo contenuto non è disponibile per via delle tue preferenze sui cookie (Chiesa di Bologna)
Mancano 2 giorni al voto di domenica 17 novembre e lunedì 18 novembre. Secondo un sondaggio di Termometro politico, a livello nazionale, cresce Fratelli d’Italia fino a raggiungere il 29,6%. (StrettoWeb)
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In Emilia-Romagna si aprono i seggi per il rinnovo del Consiglio regionale e per eleggere il presidente di Regione che succederà a Stefano Bonaccini. I cittadini aventi diritto di voto possono andare nella propria sezione di riferimento la domenica 17 novembre, dalle ore 7 alle 23, oppure lunedì 18 novembre, dalle 7 alle 15. (Open)
Luca Teodori – candidato alla presidenza della Regione per la lista Lealtà Coerenza Verità –, indipendentemente da chi sarà il prossimo presidente, quale crede debba essere la sua prima priorità?«Cancellare gli obblighi vaccinali in Emilia-Romagna e far sì che arrivino i rimborsi agli alluvionati». (Corriere della Sera)
Una tornata elettorale dove, rispetto all'ultima volta, si sono assottigliate le fila degli aspiranti governatori (erano 7 nel gennaio 2020): stavolta, infatti, il centrosinistra ha tenuto dentro il M5S e la galassia della sinistra radicale si è riunita. (Corriere della Sera)