Nella difesa di Khelif anche tesi antisemite. Non una novità di Parigi 2024

Gli episodi di antisemitismo mascherati da antisionismo continuano a manifestarsi nel mondo dello sport. La controversia sull’identità di genere di Imane Khelif ha dominato le discussioni olimpiche, ma pochi si aspettavano che Israele fosse coinvolto nella questione. Il direttore sportivo del Comitato Olimpico algerino Yacine Arab ha accusato una “lobby sionista di voler distruggere” la pugile dal mistero sotto la cintura. (Nicola Porro)

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Oggi si chiudono i Giochi di Parigi. In mattinata è partita la Maratona femminile. (ilgazzettino.it)

"Mi sono qualificata a pieno diritto per partecipare a questi Giochi. Ho gareggiato come donna, e su questo non ci sono dubbi". (Tuttosport)

La pugile algerina è diventata in due settimane una celebrità globale, e della sua vicenda si è parlato pure al Palazzo di Vetro a New York, quando nel corso di un dibattito sui diritti della donna il rappresentante russo al Consiglio di sicurezza pochi giorni fa ha denunciato la sorte «delle pugili picchiate da atleti che in realtà sono uomini», facendo intervenire il delegato algerino: «La coraggiosa pugile Imane Khelif è una donna e non c’è alcun dubbio su questo, tranne per chi segue un’agenda politica della quale si ignorano gli obiettivi». (Corriere della Sera)

L'oro, il sesso nella boxe, il gioco sporco in cui è finita: cosa sappiamo sul caso Khelif. La possibile "svolta" Semenya

La pugile algerina sorride e si scatena al momento della proclamazione. (Eurosport IT)

Il caso resta aperto, i Giochi finiscono domani ma la questione del sesso dei concorrenti continuerà a turbare lo sport mondiale finché non si arriverà a regole più chiare a tutela di tutti. (Corriere della Sera)