Terremoto in Turchia e Siria: la “carezza” del Papa, dopo Aleppo, arriva a Latakia. Pizzi (Pro Terra Sancta): “Cibo, acqua e coperte sono i bisogni primari”

Oggi a Latakia, città costiera siriana, è atteso il nunzio apostolico in Siria, card. Mario Zenari che porterà conforto ai circa 200 terremotati ospitati nel locale convento francescano del Sacro Cuore di Gesù. La "carezza" del Papa arriverà così in un'altra città duramente colpita dal sisma del 6 febbraio. Da Latakia arriva la testimonianza di Giacomo Pizzi, collaboratore di Pro Terra Sancta, associazione che opera in Medio Oriente, dove sono presenti i frati della Custodia di Terra Santa, al fianco delle comunità locali. (Servizio Informazione Religiosa)

Ne parlano anche altre testate

“Qui, in questa stanza, ci sono donne e bambini accampati. E anche persone con bisogni speciali”. (Il Fatto Quotidiano)

La rete di aiuto della Caritas (Corriere della Sera)

E le sanzioni alla Siria bloccano gli aiuti”. Roma, 10 feb – “Terremoto devastante, qua ad Aleppo è un inferno. (Il Primato Nazionale)

E' il drammatico racconto di monsignor Joseph Tobji, vescovo maronita della seconda città siriana più popolosa dopo la capitale Damasco, ridotta ormai ad un cumulo di macerie, tirata giù da potenti scosse di terremoto che hanno portato morte e distruzione anche in altre parti della Siria fino ad arrivare in Turchia, ed il presule non nasconde la disperazione: “I palazzi erano stati già danneggiati dalle bombe della guerra, ora il terremoto ha fatto il resto”. (Vatican News - Italiano)

Nel monastero riecheggia un salmo: «Il Signore è il mio pastore». I fedeli si avvolgono nelle coperte e recitano ancora: «Anche se vado per una valle oscura, non temo alcun male, perché tu sei con me. Pregano un Dio diverso ma lo fanno insieme. (Corriere della Sera)

Dopo anni di distruzione e morte causati dalla guerra civile, la città siriana di Aleppo è stata ulteriormente devastata dal violento terremoto del 6 febbraio, che finora ha causato oltre 23mila morti tra la Siria settentrionale e la Turchia meridionale. (Il Sole 24 ORE)