Caldo torrido in Ue, nel 2023 "disastro" con oltre 47mila morti: uno su 4 in Italia

È stato l’anno più caldo mai registrato e il secondo più caldo in Europa. Lo ha stabilito uno studio coordinato dall'Instituto de Salud Global de Barcelona pubblicato su 'Nature Medicine'. Sul totale dei decessi circa 1 su 4 (12.743) sono stati certificati in Italia che è il paese con i numeri più alti; poi c'è la Spagna (8.352) e Germania (6.376). Il tasso di mortalità più alto è della Grecia con 393 decessi per milione, seguita dalla Bulgaria (229) e dall'Italia con 209 decessi per milione. (Tiscali Notizie)

Su altre fonti

Lo studio stima come 47.690 persone abbiano perso la vita a causa delle alte temperature, durante l'anno più caldo del mondo. Più di 47 mila persone sono morte in Europa a causa delle alte temperature nel 2023 e in Italia si sono registrati più casi rispetto a tutto il continente. (La Stampa)

Secondo lo studio, nel 2023, il numero di morti resta elevato, anche se si è osservata una contrazione. Già il 2022 aveva fatto registrare numeri da record con 60 mila decessi correlati al caldo. (Corriere del Ticino)

L'Istituto di Salute Globale di Barcellona (ISGlobal) ha diffuso un report sul tasso di mortalità dovuto alle alte temperature in 35 paesi europei: l'Italia, dove sono state segnalate 12.743 morti, è stato il Paese con il maggior numero di decessi in termini assoluti dell'intero continente. (Fanpage.it)

Oltre 47mila persone sono morte in Europa lo scorso anno a causa del caldo, i peggiori si sono verificati in Bulgaria e Grecia

Il 2023 si è confermato l’anno più caldo mai registrato a livello globale e il secondo più caldo in Europa, con conseguenze devastanti per la salute pubblica. Uno studio condotto dall’Istituto di Barcellona per la Salute Globale (ISGlobal) e pubblicato su Nature Medicine ha stimato che oltre 47mila persone sono morte a causa delle alte temperature in Europa nel corso dell’anno. (Il Giornale Popolare)

Un dato tuttavia visto al rialzo dall’Ufficio federale dell’ambiente (UFAM), che ha attribuito al caldo 542 decessi. La differenza, argomenta l’Ufficio, è dovuta a differenti metodi di stima. (RSI.ch Informazione)

Anche oggi il nostro Paese è interessato dall’ondata arancione. Sono in vigore misure governative: le donne incinte e i dipendenti con più di 60 anni non dovrebbero andare al lavoro, il processo lavorativo non dovrebbe svolgersi all'aperto dalle 11:17 alle XNUMX:XNUMX e il processo produttivo dovrebbe essere riorganizzato se l'ondata di caldo rappresenta un rischio aggiuntivo. (Слободен печат)