Milano Fashion Week, Carlo Capasa diffida Maria Rosaria Boccia: "Quel marchio è della Camera Moda da sempre, speriamo che scompaia dai social di questa signora"

Già nei giorni scorsi, Camera Moda aveva rilasciato un comunicato in cui precisava di non avere "alcun tipo di rapporto, relazione commerciale o professionale né con la signora Maria Rosaria Boccia, né con l'organizzazione Fashion Week Milano Moda" (Il Fatto Quotidiano)

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Caso Sangiuliano, Camera moda: "Diffida a Boccia per marchio Milano Fashion Week" 03 settembre 2024 (Il Sole 24 ORE)

Nel turbinio di polemiche, voci, interrogazioni sul caso di Maria Rosaria Boccia, la presunta consulente del ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, in molti avevano notato anche questo: la donna.. (Virgilio)

La presunta consulente del ministro Gennaro Sangiuliano si presenta sui social con un titolo che pare non le abbia dato nessuno. Di certo non ne sanno nulla i titolari del marchio «Milano fashion week» (Open)

– Un giorno in più di Settimana della Moda a Milano. A chiusura della settimana, il 22 settembre, ci sarà l’evento Cnmi Sustainable Fashion Awards 2024, realizzati da Camera Nazionale della Moda Italiana in collaborazione con Ethical Fashion Initiative (Efi) dell’Agenzia Itc delle Nazioni Unite e con il sostegno del Comune di Milano. (IL GIORNO)

Proseguono le polemiche sul caso Boccia al quale si aggiunge un nuovo episodio che coinvolge la Camera della moda. Il presidente Carlo Capasa della Cnmi, a margine della presentazione dell'evento milanese, ha infatti dichiarato: "Abbiamo inviato una diffida in quanto il marchio Milano Fashion Week è della Camera della moda da sempre e non può essere usato da nessun altro". (Sky Tg24 )

Mentre infatti va avanti il botta e risposta fra la donna e il ministro della cultura, che raccontano versioni contrastanti circa la nomina a collaboratrice del Mic dell'influencer e riguardo alla sua partecipazione alle riunione preparatorie del G7 e ai rimborsi ricevuti, c'è un altro corno della vicenda che procede in maniera indipendente. (L'HuffPost)