Calenzano, la lettera del camionista Vincenzo Martinelli prima dell'esplosione: «Continue anomalie». I liquidi fuoriusciti e lo scoppio: su cosa si indaga

Vincenzo Martinelli è stata la prima vittima a essere recuperata dopo l'esplosione del deposito Eni di Calenzano. L'autotrasportatore napoletano aveva espresso preoccupazioni per le «continue anomalie riscontrate sulla base di carico», e lo aveva anche segnalato ai suoi superiori con una lettera. Oggi le sue parole sono riportate da Repubblica. Martinelli aveva chiesto un confronto con i responsabili della sicurezza dopo un episodio in cui il carico di benzina aveva subito numerosi ritardi. (ilmattino.it)

Ne parlano anche altre fonti

La violenta esplosione del 10 dicembre 2024 al deposito ENI di Calenzano (FI) che ha causato 5 morti e 26 feriti potrebbe essere stata dovuta probabilmente a vapori di idrocarburi che si sono infiammati in una pensilina di carico delle autobotti. (Geopop)

«Profondo cordoglio per tutte le vittime. Dribbla le domande e non risponde, il titolare della Sergen, la ditta lucana per cui lavoravano due dei cinque morti nella strage di Calenzano, Franco Cirelli e Gerardo Pepe, e un ferito grave, Luigi Murno. (La Repubblica Firenze.it)

Quella massima, definita “zona rossa”, entro gli 80 metri dal cosiddetto “punto di rilascio” dell’eventuale incidente dentro il deposito Eni. Quella gialla, la soglia cosiddetta “di attenzione”, entro i 200 metri. (La Repubblica Firenze.it)

L’accusa dei pm: “Condotte scellerate dietro la strage di Calenzano”

Aci Livorno comunica che, a seguito del tragico incidente avvenuto a Calenzano e lo sciopero alla raffineria Eni di Livorno di questa mattina, molti degli impianti di carburante a marchio non hanno ricevuto l’ordinaria fornitura. (QuiLivorno.it)

Francesca Re David, segretaria confederale della Cgil, risponde al telefono dalla stazione di Firenze, di ritorno dalla manifestazione Basta Morti sul Lavoro di Calenzano, organizzata dai sindacati dopo la strage al deposito dell’Eni. (il manifesto)

Ma un «disastro». Una «chiara inosservanza delle rigide procedure previste», «una condotta scellerata» che ha portato alla morte di cinque operai e alla corsa in ospedale per 29 persone, due delle quali si trovano in gravissime condizioni. (La Repubblica Firenze.it)