Alla cerimonia per la giornata dell’Unità nazionale e delle Forze armate anche i ragazzi delle scuole

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La Stampa INTERNO

Cerimonia questa mattina 4 novembre in piazza 1° Maggio, per il giorno dell’Unità nazionale e la Giornata delle Forze armate. Alla presenza delle massime autorità della provincia, l’evento è iniziato con l’Alzabandiera sulle note dell’Inno nazionale eseguito dalla Banda Giuseppe Cotti di Asti, cui ha fatto seguito la resa degli Onori ai Caduti di tutte le guerre, con la deposizione di una corona d’alloro. (La Stampa)

La notizia riportata su altri giornali

Prima del suo ingresso in piazza, Mattarella ha passato in rassegna i militari sulla nave della Marina che l'ha omaggiato con 21 salve di cannone. Mattarella a Venezia per la festa delle Forze Armate, l'emozione delle Frecce Tricolori su piazza San Marco. (ilgazzettino.it)

Le celebrazioni hanno preso il via con la messa celebrata da don Salvatore Masia nella chiesa della Beata Vergine della Consolata. (SARdies.it)

La squadriglia è arrivata nel cielo sopra Venezia mentre il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, in compagnia del ministro Guido Crosetto, si apprestava a lasciare la piazza, dove poco prima erano atterrati un gruppo di paracadutisti dell'esercito con le bandiere delle varie forze armate. (Tiscali Notizie)

Il Giorno dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate, Mattarella: "Paese unito e portatore di pace". Il 4 novembre si ricorda la fine della Prima Guerra Mondiale e l'armistizio che portò al recupero dei territori di Trento e Trieste. (La7)

In piazza Duomo la cerimonia ufficiale, organizzata da Prefettura, Comune e Provincia, ha visto lo schieramento delle rappresentanze delle Forze armate e dei corpi armati dello Stato, delle bandiere e dei labari delle associazioni combattentistiche e d’Arma. (La Repubblica)

«Anche Porto Torres ha dato il suo contributo di giovani vite nella prima guerra mondiale, con 66 ragazzi che sono morti in combattimento e non sono potuti tornare a casa dai loro cari e dalle loro famiglie, i cui nomi abbiamo inciso in una lapide di marmo e posto all’ingresso del nostro palazzo comunale affinché il loro sacrificio non possa essere mai dimenticato». (L'Unione Sarda.it)