Tassa minima globale: cosa è e come funziona l’imposta che farà crescere l’Europa

Le entrate triplicherebbero, raggiungendo i 170 miliardi di euro, se l’aliquota fiscale minima globale concordata arrivasse al 25%.

Per ora i ministri delle finanze dei paesi del G7 hanno raggiunto un accordo a sostegno della creazione di un’aliquota minima globale di imposta sulle società di almeno il 15%.

In primo luogo, l’aliquota fiscale minima globale si applicherebbe ai profitti esteri

L’Unione europea gongola perché, con un’aliquota minima del 21%, raccoglierebbe circa 100 miliardi di euro nel 2021. (Il Riformista)

La notizia riportata su altri media

Con questo sistema (legale) di dumping fiscale, miliardi di dollari che spettano alle casse erariali degli Stati rimangono nelle tasche degli azionisti. Nel 2015, secondo un rapporto Ocse, l’Italia è stata derubata di 6,4 miliardi di gettito fiscale tramite i riallocamenti all’estero dei profitti delle multinazionali. (Eastwest)

Ieri, si è svolta a Londra, la prima riunione in presenza da quando è scoppiata la pandemia, dei G7, i ministri della Finanze dei sette paesi più industrializzati al mondo. Durante il summit, il Cancelliere dello Scacchiere britannico Rishi Sunak, ha dichiarato: “E’ stato raggiunto un accordo storico, è una stretta all’elusione fiscale. (Redazione Imprese News)

Pur intrattenendo attività economiche in tutto il globo, grazie a pratiche consolidate come il transfer pricing e il thin capitalization, le multinazionali sono in grado di trasferire i profitti generati in una nazione, ad esempio, in Italia, ad un’altra, ad esempio, a Panama, senza grandi difficoltà. (Ultima Voce)

Il nuovo accordo del G7 porterebbe nelle sole casse del fisco italiano 2,7 miliardi di euro se andasse in porto. L’accordo raggiunto dai ministri al G7 Finance (Stati Uniti, Regno Unito, Francia, Germania, Canada, Italia e Giappone) poggia su due pilastri: la riallocazione dei profitti e la tassazione minima. (Inno3)

I grandi hanno trovato l'accordo per imporre l'imposta minima del 15% alle multinazionali. Immaginare un Draghi più politico, costretto a correre i rischi delle forche caudine dei partiti italiani ed europei non è idea (Panorama)

I numeri della tassa globale per le multinazionali. Quando sarà implementato, aiuterà a contrastare la corsa al ribasso degli Stati (come l’Irlanda) per attrarre le sedi fiscali delle multinazionali. Tuttavia, è un primo passo importante nella giusta direzione (Agenda Digitale)