Il fantastico mondo autoreferenziale di Joe Biden

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Start Magazine ESTERI

Il fantastico mondo autoreferenziale di Joe Biden La bolla trumpiana abbiamo imparato a conoscerla fin troppo bene con le sue apocalissi distopiche, le sue teorie cospirative. Ma è chiaro che anche Biden e i suoi hanno vissuto a lungo nella loro di bolla. Il commento di Mario Del Pero, professore di Storia Internazionale e di Storia degli Stati Uniti all'Institut d'études politiques - SciencesPo di Parigi LE BOLLE DI BIDEN E TRUMP Uno dei (tanti) problemi delle democrazie contemporanee è che i suoi attori agiscono spesso dentro bolle auto-referenziali: casse di risonanza, amplificate dalle nuove forme di comunicazione, nelle quali echeggiano solo i suoni graditi e auto-prodotti, con cui si confermano convincimenti, pregiudizi e stereotipi. (Start Magazine)

Su altre testate

Biden, Trump e molti altri: la paura di morire e il gran pubblico degli impostori ROMA – Biden, 82 anni, ormai è troppo vecchio e quasi ‘rinco’, si deve far da parte altrimenti rivince Trump. Ma pure Trump, 78 anni, non è giovincello… ma lui recita meglio la parte e sembra più in sintonia col cervello. (Dire)

NEW YORK — «Jill Biden? È la ministra dei rancori in famiglia, ricorda ogni sgarbo, tutti sanno di non doverla far arrabbiare… perché dietro la personalità sorridente è d’acciaio» scrive Katie Rogers nel saggio “American Woman” e Karen Heller, del Philadelphia Inquirer, concorda «Mi ricorda Nancy Reagan», volitiva moglie del presidente Reagan, capace di affidare all’astrologa Joan Quigley scelte … (la Repubblica)

Un mosaico realizzato usando i momenti più controversi, a volte incredibili, che hanno caratterizzato più di qualsiasi altra cosa la sua presenza alla Casa Bianca (e la sua assenza, visto che ha trascorso circa il 40% del suo mandato in vacanza). (Il Fatto Quotidiano)

Non abbastanza negativa, insomma, per risultare immediatamente squalificante, né sufficientemente brillante per dissimulare i segni di un’età che mette serio repentaglio le sue prospettive elettorali. Il briefing ha prodotto un mix di elogi e nuovi inviti al ritiro, come dire avanti tutta nel panico. (il manifesto)

E dopo la conferenza stampa che ha chiuso il vertice Nato, con nuove gaffes, confusioni di nomi e incertezze, il numero dei democratici che chiedono al Presidente di fare un passo indietro è aumentato. (ilmessaggero.it)

Eppure, questa è solo una prima parte della storia, perché la seconda mostra un presidente convinto che quei numeri non ci siano. Solo dei sondaggi che certifichino inequivocabilmente che non può vincere potrebbero indurre Joe Biden a rinunciare alla candidatura. (La Stampa)