A 14 anni dal riconoscimento Unesco alla Dieta Mediterranea l’esperto promuove il modello Pollica
A 14 anni dal riconoscimento Unesco alla Dieta Mediterranea l’esperto promuove il modello Pollica A Pollica la terza giornata del Global Summit "Mediterranean diet feeds the future" che si concluderà a New York Getting your Trinity Audio player ready... NAPOLI – “Quattordici anni fa è cambiato a livello internazionale il concetto di cultura. È stata affermata l’idea che anche le tradizioni alimentari, le tradizioni legate al mondo agricolo, sono espressioni culturali: la Dieta mediterranea, nel 2010, è diventata patrimonio dell’umanità, al termine di un processo duro, complesso”. (Dire)
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Dal 14 al 17 novembre 2024, Portici e Pollica sono state il cuore pulsante del "Global Summit Mediterranean Diet Feeds the Future". (ilmattino.it)
Sabato 16 novembre 2024 la Dieta Mediterranea festeggerà i 14 anni di riconoscimento quale patrimonio culturale da parte dell’UNESCO: dieta, beninteso, non solo come una lista di alimenti o una tabella nutrizionale, «ma – precisava l’UNESCO nel 2010 – come uno stile di vita che include una serie di competenze, conoscenze, rituali, simboli e tradizioni legati alla coltivazione, alla raccolta, alla pesca, all’allevamento, alla conservazione, alla cucina e soprattutto alla condivisione e al consumo di cibo. (Fruitbook Magazine)
Bitonto è il primo Comune a siglare un protocollo d’intesa con Coldiretti Puglia finalizzato a favorire nelle mense scolastiche prodotti a kilometro 0, glifosate free e non industriali. A suggellarlo, la stretta di mano del sindaco Francesco Paolo Ricci e del presidente regionale della Coldiretti Alfonso Cavallo, oltre la targa inaugurata a Palazzo Gentile. (da Bitonto)
Il Museo Vivente della Dieta Mediterranea di Pioppi, centro di eccellenza per la valorizzazione e la promozione del patrimonio culturale e nutrizionale mediterraneo, ha celebrato come ogni anno la... (Virgilio)
A fare il punto, a 14 anni dal riconoscimento della Dieta Mediterranea come patrimonio culturale da parte dell’Unesco, è una nuova indagine dell’Osservatorio Waste Watcher da cui emerge chiaramente che, sul tema, gli italiani hanno ancora tanto da imparare. (Nutri & Previeni)
Il dibattito vede due schieramenti: chi vuole le vette come un “parco divertimenti” senza regole e a cielo aperto, sogno del business del turismo; altri invece ambiscono una montagna a misura di residente, come un luogo da vivere. (Il Fatto Quotidiano)