Prova di forza e diplomazia

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Ucraina Guerra tra Gaza e Israele

Il primo ministro britannico, Keir Starmer, era, ed è ancora convinto, di poter smuovere Joe Biden «con la forza dell’evidenza»: per arginare la nuova offensiva di Vladimir Putin è necessario autorizzare gli ucraini a usare i missili a lunga gittata per colpire le basi militari in pieno territorio russo. Ma il lungo incontro tra i due leader, venerdì 13 settembre a Washington, si è concluso senza alcuna decisione. (Corriere della Sera)

Se ne è parlato anche su altri giornali

La questione dei armi occidentali a lungo raggio per colpire il territorio russo continua a monopolizzare l'intera narrazione della guerra in Ucraina nelle ultime settimane, con Mosca che seguita a ribadire che l'autorizzazione a utilizzare forniture occidentali equivale a un ingresso della Nato in guerra: "Chi si oppone a noi a Washington, Londra e altrove, sta chiaramente sottostimando il grado di pericolo del gioco che continua a fare", ha affermato il viceministro degli Esteri russo, Sergei Ryabkov. (il Giornale)

È chiaro che Putin non prevarrà in questa guerra. Il popolo ucraino prevarrà», ha detto Biden incontrando il primo ministro britannico Keir Starmer, con il quale «parleremo del nostro lavoro per assicuraci un accordo in Medio Oriente per il rilascio degli ostaggi, per un cessate il fuoco e un aumento del flusso di aiuti umanitari a Gaza». (Corriere del Ticino)

L’agenda del bilaterale fra Keir Starmer, primo ministro britannico da due mesi, e Joe Biden, è stata ampia ma è stata l’Ucraina il cuore di un faccia a faccia alla Casa Bianca – il secondo in due mesi e che avrà presto, a margine dell’Assemblea generale dell’Onu un’appendi… WASHINGTON (La Stampa)

Kiev potrà colpire le basi russe. Biden nicchia ma va verso l'ok sulla spinta di Londra e Parigi

L'atteso via libera agli ucraini all’uso di armi occidentali a lungo raggio sul territorio russo – cuore dell’incontro tra il presidente americano Joe Biden e il premier britannico Keir Starmer, anche se non culminerà in un annuncio ufficiale – “non rappresenta l’attraversamento di un Rubicone”. (L'HuffPost)

Almeno ufficialmente, il via libera degli Stati Uniti di Joe Biden e del Regno Unito di Keir Starmer all’uso delle armi occidentali in territorio russo da parte dell’Ucraina non è ancora stato deciso. Eppure, malgrado le minacce di Vladimir Putin, secondo cui questa mossa comporterebbe l’entrata in guerra della NATO, tutto lascia pensare che i due leader, che si sono incontrati a Washington, stiano solo definendo gli ultimi dettagli, per poi annunciare il nuovo ‘piano’ davanti all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, che si terrà questo mese a New York. (LA NOTIZIA)

Gli Usa sono pronti ad una svolta nella guerra in Ucraina? Joe Biden sembra vicino a spianare la strada a Kiev per l'uso di armi occidentali a lungo raggio che vadano a colpire in profondità nel territorio russo, a patto che non si tratti di equipaggiamento militare fornito dagli Stati Uniti, secondo quanto rivelato da funzionari europei al New York Times. (il Giornale)