Gazprom chiude il gas alla Moldavia che si prepara a “gravi black out”. E tra 72 ore stop ai flussi dall’Ucraina
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Il colosso statale del gas russo Gazprom azzererà le forniture alla Moldavia a partire dal primo gennaio 2025. La decisione, spiega la compagnia, dipende dalle violazioni contrattuali e del rifiuto di saldare il debito per le forniture. Gazprom ha inviato una notifica a Moldovagaz in cui si afferma che “sulla base delle disposizioni del contratto e delle norme applicabili della legislazione russa, Gazprom introdurrà una restrizione sulle forniture di gas naturale alla Repubblica di Moldavia a 0 metri cubi al giorno dalle 8 ora di Mosca del primo gennaio 2025″. (Il Fatto Quotidiano)
Su altri giornali
Si tratta di una vertenza che risale al 2021, data di un forte aumento delle tariffe. Gazprom azzererà le forniture di gas alla Moldova dal primo gennaio 2025 a causa di violazioni contrattuali e del rifiuto di saldare il debito, che da parte russa viene calcolato in oltre 700 milioni di dollari ma non viene riconosciuto da Chisinau. (RSI Radiotelevisione svizzera)
Sul conflitto tra Mosca e Kiev si innesta una nuova guerra del gas che coinvolge altri Paesi. Ucraina, Russia, Slovacchia e ora Moldova. (Adnkronos)
I tentativi di Vladimir Putin di dettare la linea sull'Ucraina trovano la risposta gelida di Washington in un quadro dove gli attacchi russi non si sono fermati nemmeno a Natale e la guerra ibrida con l'Occidente si è aggravata. (La Stampa)
Lo ha reso noto la compagnia russa in un comunicato, come riporta la Tass. Gazprom azzererà le forniture di gas alla Moldavia dal primo gennaio 2025 a causa delle violazioni contrattuali del rifiuto di saldare il debito per le forniture. (Tuttosport)
Gazprom ha notificato la sospensione delle esportazioni di gas dal primo gennaio: Jsc Moldovagaz - l'azienda che trasporta il gas in Moldova che tra l'altro è al 50% di Gazprom stessa - "non adempie regolarmente ai propri obblighi di pagamento ai sensi del contratto attuale, il che costituisce una violazione sostanzi… (L'HuffPost)