Calenzano, 5 morti nell’esplosione del deposito Eni. Preoccupazione per tre feriti
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L’esplosione di lunedì mattina ha provocato la morte di cinque persone. I feriti sono stati tutti dimessi, tranne tre che sono ricoverati in codice rosso: due nel centro grandi ustionati di Pisa, uno in terapia subintensiva all'ospedale fiorentino di Careggi. La procura di Prato ha aperto un'inchiesta e una delle ipotesi di reato sarebbe omicidio colposo plurimo. Ieri i Ris sono entrati nell'impianto per effettuare degli accertamenti ascolta articolo Cinque morti e 26 feriti, tra cui tre in condizioni molto gravi. (Sky Tg24 )
Su altri giornali
Giornata di lutto in Toscana, in ricordo dei 5 lavoratori rimasti uccisi dopo un’esplosione nello stabilimento Eni di Calenzano, vicino Firenze. In mattinata si è osservato un minuto di silenzio sul luogo dell’incidente. (TV2000)
Eni, si apprende da fonte inquirente, ha chiesto di intervenire per smaltire correttamente acque potenzialmente inquinanti, ma tutta l'attività di approvvigionamento, stoccaggio e distribuzione carburanti «deve restare ferma» fino a che sarà necessario. (Corriere Fiorentino)
Al momento dell’esplosione nel deposito dell’Eni di Calenzano, lunedì mattina, sotto la pensilina di carico carburanti non c’erano solo gli autisti delle autobotti che facevano rifornimento ma c’era anche una squadra di sei persone impegnata in un’attività di manutenzione. (Corriere Fiorentino)
Vincenzo Martinelli, una delle cinque vittime dell’esplosione nell’impianto Eni di Calenzano, aveva denunciato anomalie due mesi prima della strage. (Fanpage.it)
Sia lui che l’altra vittima lucana, il 45enne Gerardo Pepe, erano dipendenti della “Sergen”, ditta con sede a Grumento Nova (Potenza) che opera nel settore della manutenzione degli impianti petroliferi. (La Stampa)
Vengono citati dal palco i nomi delle vittime per poi affermare che «Ogni morto è una sconfitta per tutti». Ci sono sindacalisti, lavoratori, esponenti politici. (Corriere TV)