Ordinanza lavoro “Anti calore” in vigore fino al 31 agosto

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Sospensione dei lavori agricoli e di cantiere nelle ore più calde della giornata: questo il tema discusso in un incontro tra Regione Piemonte e i rappresentanti delle Associazioni di categoria, sindacati e parti interessate dall’Ordinanza regionale, che fa riferimento a quanto già in vigore in altre nove regioni italiane, rifacendosi al Testo Unico sulla Sicurezza – Decreto Legislativo 81 del 2008 e alle linee guida dell’Inail, diventata applicativa da ieri, lunedì 5 e valida fino al 31 agosto. (IdeaWebTv)

La notizia riportata su altre testate

Elvira Scigliano In città ma anche in provincia sono in programma lavori stradali ed edili. Badoer (Cgil) e Coniglio (Cisl) sollecitano il cambio degli orari (Il Mattino di Padova)

L’estate porta con sé non solo giornate di sole, ma anche rischi significativi per chi lavora all’aperto. Con l’aumento delle temperature, è fondamentale proteggere i lavoratori dagli effetti del calore e delle radiazioni solari. (Occhio alla Sicurezza)

, n. 63 (c.d. (MySolution)

Ma chi lavora è certamente il più colpito da questo clima caldissimo. (il Giornale)

Suggeriamo a tutti i datori di lavoro e ai lavoratori di consultare le sezioni dedicate al caldo per affrontare in sicurezza le attività svolte per lunghi periodi in ambienti esterni con esposizione al sole e alle radiazioni solari: Conoscere come prevenire le conseguenze del caldo adottando adeguate misure di prevenzione e riconoscere precocemente i sintomi di malessere da caldo è di grande importanza per i lavoratori di diversi settori, in modo particolare per quelli dell'edilizia e dell'agricoltura. (ATS Brescia)

“I rider affrontano ogni giorno di tutto l’anno qualsiasi condizione atmosferica – si legge in un post che accompagna un video su Instagram – la situazione di crisi climatica di un’estate simile, crea per loro condizioni assurde e inaccettabili per lavorare da una parte all’altra della città, specialmente nelle ore in cui il loro servizio è più richiesto: condizioni che, ancora troppo spesso, le grandi compagnie di food delivery non tengono in considerazione come rischio per la salute dei lavoratori”. (Collettiva.it)