Riforma fiscale 2025, le novità per l'Irpef

Riforma fiscale 2025, le novità per l'Irpef
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ECONOMIA

La riforma fiscale del 2025, fortemente voluta dal Governo Meloni, introduce significative modifiche all'Irpef, l'imposta sui redditi delle persone fisiche. Tra le principali novità, si segnala l'accorpamento dei primi due scaglioni di reddito, con un'aliquota del 23% fino a 28.000 euro. Tuttavia, è prevista una possibile riduzione dell'aliquota del secondo scaglione dal 35% al 33%, estendendo questa fascia di reddito fino a 60.000 euro.

Il Decreto Legislativo n. 216/2023 stabilisce che, dal 1° gennaio al 31 dicembre 2024, le aliquote e gli scaglioni dell'Irpef saranno strutturati come segue: un'aliquota del 23% per i redditi fino a 28.000 euro, un'aliquota del 35% per i redditi superiori a 28.000 euro e fino a 50.000 euro, e un'aliquota del 43% per i redditi che superano i 50.000 euro. La legge di bilancio per il 2025 conferma inoltre il taglio del cuneo fiscale, rendendo strutturale l'esonero contributivo per i lavoratori con redditi fino a 40.000 euro, innalzando la soglia precedentemente fissata a 35.000 euro.

Il Governo Meloni, con l'obiettivo di sostenere i salari bassi, ha deciso di non introdurre il salario minimo, ritenendo che il taglio del cuneo fiscale sia sufficiente a garantire un adeguato sostegno. Tuttavia, la classe media, spesso penalizzata dalle precedenti riforme, potrebbe beneficiare di un'ulteriore riduzione dell'aliquota Irpef, attualmente al 35%, che potrebbe essere abbassata al 34% o al 33%.

Queste modifiche, se approvate, rappresenterebbero un passo importante verso una maggiore equità fiscale, cercando di bilanciare il carico tributario tra le diverse fasce di reddito.