Quelle "firme apocrife" e la bugia sul domicilio di donna Marella. Gli Elkann spalle al muro

Quelle firme apocrife e la bugia sul domicilio di donna Marella. Gli Elkann spalle al muro
Articolo Precedente

precedente
Articolo Successivo

successivo

«Natura ragionevolmente apocrifa delle firme riconducibili a Caracciolo Marella su alcuni documenti di rilievo»: tra le accuse mosse ai tre fratelli Elkann e sfociate nel provvedimento di sequestro per 74 milioni di euro eseguito venerdì su richiesta della Procura di Torino, c'è anche quella di avere falsificato la firma della nonna per simulare la sua residenza in Italia. Tra i documenti «taroccati» c'è anche quello che prevedeva la cessione a John Elkann, il maggiore dei tre nipoti, della villa al 256 di Strada San Vito Revigliasco, sulla collina torinese. (il Giornale)

Se ne è parlato anche su altre testate

A cominciare da un trust con sede alle Bahamas, che solo nel periodo oggetto delle contestazioni della Procura di Torino (ossia dal 2015 al 2019) ha fruttato redditi di capitale pari a 116,7 milioni di euro, sui quali però non è stata pagata l’Irpef. (ilmessaggero.it)

«Nel caso di decesso della Signora X dovremo dimostrare che il suo ultimo domicilio era in Svizzera». (Torino Cronaca)

Un sequestro preventivo di beni da 74,8 milioni di euro: conti correnti, azioni, titoli e fondi, fino a raggiungere quella cifra che corrisponderebbe alle imposte non versate al fisco italiano. (La Repubblica)

Agnelli, gioielli lasciati fuori dall'eredità: valgono 50 milioni. I pm: ori di Marella divisi tra i nipoti Elkann

Scavando tra documenti e conti nascosti nei paradisi fiscali, la Procura e la Guardia di Finanza hanno portato in superficie la presunta frode sull’eredità di Marella Caracciolo, vedova dell’Avvocato Gianni Agnelli: alla fine il “bottino” della ricerca supera i 900 milioni tra immobili e fondi in Lussemburgo, a gioielli e le famose opere d’arte trovate (anche) al Lingotto. (Torino Cronaca)

Congelati 75 milioni. Nell’inchiesta sull’eredità di Marella contestata a John, Lapo e Ginevra Elkann, oltre che al notaio e al commercialista di famiglia, l’evasione su Irpef e successione. (La Verità)

È quanto emerge dagli sviluppi investigativi dei finanzieri del nucleo di polizia economica finanziaria di Torino, che hanno portato il giudice delle indagini preliminari del Tribunale subalpino - su richiesta della Procura guidata da Giovanni Bombardieri - ad emettere un decreto di sequestro preventivo finalizzato alla confisca per 74,8 milioni di euro a carico di John, Lapo e Ginevra Elkann, dello storico commercialista di famiglia Gianluca Ferrero e del notaio svizzero Urs Robert Von Gruenigen, indagati (a seconda delle posizioni) per frode fiscale e truffa ai danni dello Stato. (ilmessaggero.it)