Il doppio voto in Moldova porta Chisinau più vicina all’Europa

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Bruxelles – Per il rotto della cuffia i cittadini moldavi hanno deciso che il futuro del loro Paese è quello di entrare nell’Unione europea. Il “sì” al referendum popolare sull’adesione è passato in testa lunedì mattina (21 ottobre), il giorno dopo la chiusura delle urne, e pare che la volata sia stata tirata dai residenti all’estero. Ma domenica si è votato anche per le presidenziali: la presidente uscente Maia Sandu, un’europeista che ha ripetutamente denunciato ingerenze russe nel processo democratico nazionale, è in vantaggio, ma dovrà andare al ballottaggio tra due settimane. (EuNews)

Se ne è parlato anche su altri giornali

La rinuncia di Dodon a correre nuovamente alle presidenziali del 2024 ha dato a Sandu un chiaro vantaggio, permettendole di avviarsi ad una riconferma al secondo turno. Maia Sandu ha un ruolo speciale nel recente e netto cambiamento di politica estera della Moldavia. (Treccani)

Il voto nel Paese per le elezioni presidenziali e il referendum sul cambiamento della Costituzione in vista dell'adesione all'Ue (Adnkronos)

Voto in Moldavia, accuse incrociate di brogli e interferenze I due volti (sofferti) di un Paese spaccato

Le bandierine dell’Unione europea sono rimaste sulle sedie. Ne era stata posata una per ogni ospite, davanti al megaschermo allestito nel quartier generale del sì all’Europa. Anche ieri mattina, nonostante la vittoria all’ultimo voto, nessuno si è sentito di sventolarla. (Corriere della Sera)