Strage di Paderno, il 17enne: «Non pensavo di arrivare a uccidere»

«Vivevo questo disagio, un'angoscia esistenziale, ma non pensavo di arrivare a uccidere, non mi so spiegare cosa mi sia scattato quella sera, purtroppo è successo». Sono le parole che il 17enne, che nella notte tra sabato e domenica ha ucciso padre, madre e fratello di 12 anni a Paderno Dugnano, nel Milanese, ripete a chi lo sta incontrando in queste ore nel centro di prima accoglienza del carcere minorile Beccaria. (L'Unione Sarda.it)

Se ne è parlato anche su altri giornali

«Io non ho riflettuto, perché se avessi riflettuto non lo avrei fatto. Ho agito di impulso», ha detto oggi 4 settembre al suo avvocato il 17enne in carcere al Beccaria di Milano per la strage della sua famiglia a Paderno Dugnano (Open)

Tutto questo ci interroga su come noi adulti viviamo ed educhiamo alla relazione buona, alla custodia della nostra e altrui vita, come ci mettiamo in ascolto tra generazioni, a come sappiamo cogliere e accogliere le fragilità, i silenzi, le solitudini e le fatiche dei più giovani. (Diocesi di MIlano)

«A questa età i margini di recupero sono enormi. Ora va guardato a vista perché il rischio per lui è il suicidio. Poi dovrà lavorare sulla capacità di gestire i conflitti, le frustrazioni per arrivare a capire che non si possono asfaltare tutte le strade, spianare il mondo per eliminare le dune. (il Giornale)

La strage di Paderno ci mette di fronte a un fatto terribile che ha distrutto una famiglia, compreso l’omicida ancora in vita, e ha certamente minato un’intera comunità, serena nel suo anonimato fino a pochi giorni fa e ora travolta dal sangue, dallo sgomento, dall’inchiesta, dai giornali, dagli interrogativi collettivi e individuali. (Panorama)

La procuratrice facente funzione per i minorenni Sabrina Ditaranto, all'uscita del carcere Beccaria dove il giovane è detenuto ha dichiarato: «Abbiamo deciso di interrogarlo nuovamente per puntualizzare qualche dettaglio sulla premeditazione, ma la nostra ipotesi non cambia. (Corriere TV)

Da quanto si è saputo, avrebbe fornito un quadro più preciso del suo «malessere» e della sua volontà di essere «libero» anche dalla famiglia, anche se non «imputa» a genitori e fratello fatti specifici. (Gazzetta di Parma)