Carovita e incubo dazi: quanto ci rimettono gli italiani?

Risale l'inflazione e aumentano i prezzi tra i banconi del supermercato e intanto i consumi dei beni alimentari sono diminuiti di 1,6 miliardi, dati Istat. Intanto all'orizzonte si stagliano i dazi voluti dal rieletto Donald Trump, che costerebbero all'Italia fino a 7 miliardi di euro. Il servizio di Cecilia Rossi, montaggio Lorenzo Urbani. (la Repubblica)

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L'Istat conferma il trend in rialzo dell'inflazione a ottobre: il tasso annuo si attesta a +0,9% (da +0,7% di settembre), con un'accelerazione che pesa soprattutto sul carrello della spesa. Multe, rischio aumenti dal 6 al 17%: l'uso del cellulare alla guida punito con 175 euro Prezzi alle stelle: burro, caffè e verdura in prima linea I dati evidenziano rincari preoccupanti sui prodotti alimentari. (ilmessaggero.it)

L'Istat fa presente che aumentano prezzi carrello della spesa a +2%, in discesa energia e servizi L’inflazione in Italia va a +0,9% a ottobre 2024. Lo dice l’Istat. La variazione nulla su base mensile e aumenta dello 0,9% su base annua (da +0,7% del mese precedente). (LAPRESSE)

Inflazione: a ottobre l’indice nazionale dei prezzi al consumo registra un aumento del +0,9%, con ricadute di 283,50 euro annui a famiglia.

ROMA (ITALPRESS) - A ottobre 2024, l’indice nazionale dei prezzi al consumo, al lordo dei tabacchi, è stabile rispetto a settembre e aumenta dello 0,9% su base annua, rispetto al +0,7% che aveva fatto segnare il mese precedente. (Il Sole 24 ORE)

Ad ottobre l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (Nic) ha registrato una variazione nulla su base mensile e aumenta dello 0,9% su base annua (da +0,7% del mese precedente), confermando la stima preliminare. (Sky Tg24 )

Secondo le stime dell’O.N.F. – Osservatorio Nazionale Federconsumatori, con l’inflazione a questi livelli, le ricadute per una famiglia media ammontano a +283,50 euro annui. Un andamento dovuto in larga parte dall’andamento dei prezzi dei beni alimentari, sia lavorati (da +1,5% a +1,7%) sia non lavorati (da+0,3% a +3,4%). (Federconsumatori)